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Philadelphia e l’indipendenza americana: cosa vedere

Philadelphia e l’indipendenza americana: cosa vedere

Ho già detto diverse volte, al mio rientro dal viaggio negli USA, che Philadelphia è la città che meno mi ha colpita tra le tre che ho visitato. Resta però il fatto che è una delle città americane che meglio raccontano la storia della rivoluzione e della nascita degli Stati Uniti d’America. Oggi, allora, voglio raccontarvi di quattro luoghi di Philadelphia da visitare per scoprire qualcosa di più di questa parte della storia americana.

Liberty Bell

La Liberty Bell arrivò in città l’1 settembre 1752 ed è forse il simbolo più comunemente associato alla Rivoluzione americana. Aveva già suonato per annunciare l’apertura del primo congresso continentale (1774) e dopo la battaglia di Lexington e Concord (1775): più precisamente il 4 luglio del 1776,
Liberty Bellquando i suoi rintocchi radunarono i cittadini di Filadelfia per la lettura della Dichiarazione d’indipendenza. Viene chiamata anche “Old State House Bell” da quando, nel 1837, fu adottata dalla società americana contro la schiavitù, come simbolo del movimento abolizionista. Negli Stati Uniti, quindi, questa “semplice campana” è simbolo di indipendenza, amore per la patria e libertà. Fu installata in passato nella torre dell’Independence Hall, uno dei venti siti statunitensi ad essere stati inseriti dall’UNESCO tra i Patrimoni dell’umanità. Nel 1876, nel centenario dell’indipendenza, la Liberty Bell vene sostituita con una Centennial Bell. Oggi si trova all’interno del Liberty Bell Center.
Un po’ (più) di storia. Venne forgiata nel 1751 nel quartiere di Whitechapel a Londra (e si, suonò per segnare la fine del controllo inglese). La crepa che la caratterizza risale ai suoi primi anni di vita ed utilizzo: per provare a sistemarla vi lavorarono due fabbri, Pass e Stow, ma la crepa è sempre rimasta lì a caratterizzare il profilo di questo oggetto così importante per la storia americana.

Independence hall

Situata a Chestnut Street, tra la 5° e la 6° Strada, l’Independence Hall è conosciuta soprattutto perché è il luogo dove venne discussa e ratificata la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti.
Independence Hall L’edificio venne completato nel 1753 e prese il nome di Pennsylvania State House, sede della Provincia della Pennsylvania e divenne il luogo di incontro del Secondo congresso continentale durante la Rivoluzione Americana. L’edificio fa ora parte del più esteso Independence National Historical Park ed è inserito tra i Patrimoni dell’umanità.

Museo dell’indipendenza americana

A parte il museo d’arte, di cui vi parlerò in un altro post, questo è l’unico altro museo che ho scelto di visitare durante il soggiorno a Philadelphia. Mi incuriosiva visitarlo per scoprire come il museo racconta la
Museo della rivoluzione americanarivoluzione e, quindi, la nascita degli Stati Uniti. Vi sono esposti artefatti originali e cere che rappresentano personaggi della rivoluzione, insieme a video che raccontano momenti della storia di quel periodo. Tutto concorre a ricreare nella maniera migliore quel periodo e gli ambienti in cui tutto si svolse: i visitatori visitatori vengono accompagnati in un viaggio cronologico dalle radici del conflitto negli anni 60 del XVIII secolo, passando ovviamente per la creazione della repubblica americana. Seguendo il percorso, ai visitatori vengono esposte e raccontate le ragioni della resistenza armata alle imposizioni tributarie britanniche, la creazione della Dichiarazione d’Indipendenza e perché quegli eventi sono molto importanti per l’America di oggi.
Ai visitatori sono raccontate le storie dei protagonisti di quei giorni dai nativi ai discendenti degli schiavi, libero o meno, vi sono esposte le catene usate per i bambini in schiavitù e, infine, si trova anche la riproduzione del vascello su cui il 14enne James Forten (un ragazzo Afroamericano) si arruolò volontario.
Sarà possibile ammirare oggetti appartenuti a George Washington, e vedere oggetti originali dell’epoca, incluse armi e divise e molto ancora come scene famose replicate con oltre 20 manichini raffiguranti i protagonisti nell’atto rivoluzionario

Biglietto: 21 dollari;
Durata della visita: 2 ore e mezza (almeno);

Benjamin Franklin museum

Questo piccolo museo racconta la vita di Benjamin Franklin, importante figura della storia americana, e l’eredità che ha lasciato, narrando ed esponendo la sua personalità ed i suoi studi.
Museo di Benjamin Franklin L’area espositiva è divisa in cinque “sale” con ogni stanza focalizzata su un tratto particolare: ardente e rispettoso, ambizioso e ribelle, motivato a migliorare, curioso e pieno di meraviglia, strategico e persuasivo. Ci sono video, elementi interattivi touchscreen, elementi interattivi meccanici e artefatti in ogni “stanza”. Un’area aggiuntiva chiamata “Biblioteca” presenta un video con brani tratti dall’autobiografia di Franklin. Nel museo sono esposti numerosi manufatti, accanto a schermi con animazioni e numerosi schermi interattivi: tutto è molto interessante, numerosi sono gli inviti a “toccare” gli oggetti esposti e tutti sembrano divertirsi molto a prendere in parola le targhette.
Biglietto: 5 dollari (2 dollari i bambini).
Nota bene: non dimenticate di visitare la tipografia, dove i ranger vi racconteranno qualcosa in più di ciò che vi è esposto.



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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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