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Varsavia: una visita al quartiere Praga

Varsavia: una visita al quartiere Praga

Oggi voglio inaugurare il nuovo anno portandovi ancora a Varsavia, a scoprirne ancora luoghi e monumenti. Oggi andiamo a scoprire insieme il quartiere Praga.

Quartiere Praga: l’unico quartiere che non ha subito danni durante i bombardamenti di guerra

Ovviamente c’è anche dell’altro: Nel perimetro del quartiere si trovano diversi luoghi d’interesse da visitare durante un viaggio a Varsavia.
Il quartiere Praga NB: diversi amici mi hanno chiesto che guida ho usato io durante il mio viaggio, perché non se ne trovano molte che parlano della capitale polacca. Quindi può essere una buona idea condividere anche con voi la cosa: per il mio viaggio a Varsavia ho usato la piccola guida “cartoville” del Touring club. Divisa per quartieri non da tantissime informazioni riguardo i singoli posti: raccoglie le informazioni essenziali per farsi una prima idea del luogo e sono comode le piccole cartine dei singoli quartieri.
Ci sono almeno quattro posti che non dovete assolutamente perdere venendo in questa zona della città.

Cattedrale ortodossa di Santa Maria Maddalena

Chiamata anche cattedrale metropolitana di Santa Maria Maddalena pari agli Apostoli, questa è la cattedrale ortodossa della capitale polacca, costruita per la numerosa comunità russa di Via Jagiellonska .
Cattedrale ortodossa di Santa Maria Maddalena Venne progettata da Mikolaj Syczew, con l’idea di fare una sola grande cupola (divennero quattro, sembra, per la pressione delle autorità russe). La prima pietra venne posta il 14 giugno 1867, e la chiesa fu inaugurata il 29 giugno 1869. Si tratta di una delle due chiese ortodosse ancora attive in città dopo che le altre furono demolite, in quanto simbolo della dominazione russa, prima dell’indipendenza della Polonia nel 1920. Non sono entrata perché era in corso la messa, ho potuto solo sbirciare da fuori attraverso i vetri della porta d’ingresso: un piccolo gioiellino che vale la pena visitare.

Cattedrale di San Michele Arcangelo e San Floriano

L’edificio, riconoscibile da lontano per le sue guglie, fu costruito alla fine del XIX secolo come segno di protesta verso l’Impero Russo.
Cattedrale di San Michele Arcangelo e San Floriano Utilizzata come rifugio per gli ebrei, l’esercito di Varsavia e per i civili in generale, venne distrutta dai tedeschi quando si ritirarono dalla Polonia nel 1944. Nel 1950 iniziarono i lavori di ricostruzione, per iniziativa degli abitanti di Varsavia e venne poi riaperta nel 1972. Arrivando molto presto ho avuto modo di visitarne l’interno praticamente da sola: come ero rimasta incantata dall’esterno, sono rimasta ancora più estasiata dallo splendore dell’interno. Il mio consiglio è,quiindi, quello di arrivare molto presto per poterla visitare con tranquillità: non ho incrociato tanti turisti nel quartiere e arrivano tutti dalla tarda mattinata (o almeno è stato così quando ho visitato io la città, per il ponte di Ognissanti del 2019).

Chiesa di Nostra Signora di Loreto

La chiesa di Nostra Signora di Loreto: situata in Ratuszowa (City Hall) Street, è il monumento più antico del
Chiesa di Nostra Signora di Loreto quartiere Praga di Varsavia. Oggi è poossibile vedere un’antica cappella un tempo collegata sul lato sud con una chiesa barocca e un monastero bernardino (Frati minori). Dell’antico edificio è rimasta solo una cappella. Il 4 ottobre 1617 fu posta la pietra angolare della chiesa barocca alla presenza del re Sigismondo III Vasa. La chiesa di Sant’Andrea fu costruita tra il 1628 e il 1638. Questo luogo è attraversato da una tranquillità che mi ha lasciata di stucco: oltre alla sua pace data dalla sacralità del luogo, vi è da aggiungere che qui ero praticamente l’unica turista venuta a scoprire questo luogo. Ne sono rimasta un po’ dispiaciuta: chi mi conosce sa che non sono una persona religiosa, quindi non è questo il motivo per cui vengo a visitare questi edifici, ma questa CHiesa mi ha veramente colpita molto.

Bazar Różyckiego

Si tratta del più antico bazar di Varsavia. Aperto “ufficialmente” dal lunedì al venerdì, quando sono arrivata io il sabato ho trovato comunque alcuni banchi aperti.
Il quartiere Praga Le origini del bazar arrivano indietro fino al XVII secolo: il permesso di organizzare fiere e mercati nel quartiere risale al 1648, quando il re Władysław IV  concesse alla zona il “diritto di città”.  Il punto in cui nacque il mercato era comodo perchè si trovava da un lato vicino ad arterie commerciali e lungo le rive del fiume Vistola (cosa che consentiva anche il trasporto delle merci via acqua). Il “creatore vero e proprio” di questo bazar fu Manas Ryba e all’inizio vi erano meno di 10 banchi che vendevano merce (nel 2017 erano 111). Nel 1938  anche il bazar subì dei danni durante la difesa di Varsavia; il periodo della Seconda Guerra mondiale fu caratterizzato dalla possibilità di acquistare qui prodotti che altrove erano regolati dai tedeschi (una sorta di “mercato nero”, diremmo per facilitare la spiegazione). I commercianti del mercato erano soprattutto ebrei, quindi  dopo la creazione del ghetto da parte delle autorità di occupazione tedesche nell’autunno del 1940, gli ebrei dovettero lasciare la zona e commercianti non di religione ebraica ne presero il posto. Nel 1944 il bazar venne parzialmente bruciato, per vedere poi uno sviluppo dopo la guerra (nel 1945 c’erano circa 500 stand permanenti e circa 200 negozi). Vi suggerisco di fare attenzione nel cercare l’ingresso, perchè a prima vista non è facilmente riconoscibile e io per prima sono inizialmente andata oltre cercandolo. L’atmosfera data dai molti banchi chiusi, perché fuori orario di apertura, era forse un po’ lugubre ma anche un po’ magica: emergeva comunque l’antica città di Varsavia, con la sua atmosfera e la sua “differenza” con le grandi capitali a cui molto di noi sono forse più abituati.

Dove dormire a Varsavia

Io ho soggiornato al Mercure Warszawa Centrum. La camera era molto spaziosa, bene organizzata e la posizione si è rivelata molto buona per spostarmi in città.



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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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