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Cosa fare e vedere ad Amalfi

Cosa fare e vedere ad Amalfi

Amalfi è una delle città che fanno parte della Costiera Amalfitana e visto il mio viaggio a Salerno ho deciso di andare a scoprire anche questo piccolo paese. Vediamo insieme cosa fare e vedere ad Amalfi, oltre ad alcune informazioni essenziali per gli spostamenti.

Amalfi: un po’ di storia cittadina

Amalfi si trova in una posizione molto particolare, protetta dalle scogliere della costiera omonima ed è raggiungibile facilmente da Salerno.
La fondazione della città risale al tempo dei romani (lo stemma riporta la scritta Descendit ex patribus romanorum). Dal IX secolo Amalfi divenne la prima repubblica marinara italiana, grazie alla sua posizione inaccessibile, ed entrò in competizione con Pisa, Venezia e Genova.  Per capire effettivamente quanto la città fosse potente e influente all’epoca, basta pensare che il Codice Marittimo di Amalfi (conosciuto come Tavole amalfitane) ebbe una grande influenza su tutto il Mediterraneo fino al XVII secolo.  Amalfi raggiunse il proprio massimo splendore nell’XI secolo, dopodiché iniziò una rapida decadenza. Nel 1131 fu conquistata dai Normanni, poi nel 1135 e nel 1137 fu saccheggiata dai pisani; nel 1343, infine, la città fu in gran parte distrutta da una tempesta dovuta al maremoto causato dallo Stromboli.
Un altro settore in cui Amalfi fu una città molto importante e affermata era la produzione di carta, attività molto fiorente in passato.

Amalfi: come arrivare da Salerno

Raggiungibile da Salerno via mare, condizioni del mare permettendo, o via pullman. Gli orari sono consultabili online, sui siti ufficiali delle compagnie. Io ho scelto di andare via mare, prendendo il battello dal porto turistico di Salerno (piazza della concordia). Il viaggio dura circa un’ora, gli orari variano tra la settimana e il weekend. Gli orari dei battelli li potete consultare sul sito ufficiale della Travelmar.



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Amalfi: cosa fare in città

Le cose da fare e i luoghi da visitare in città sono numerosi, sono quindi necessarie alcune ore (direi almeno 3/4 ore) per visitare tutto. Vediamo nel dettaglio, quindi, alcuni dei luoghi da non perdere durante una visita alla città.

Arsenale di Amalfi

L’antico arsenale della Repubblica di Amalfi è uno dei simboli del passato di repubblica marinara di Amalfi
e tiene vivo il ricordo dei fasti dell’epoca. Si tratta dell’antico cantiere navale della Repubblica marinara di Amalfi: qui venivano costituite e riparate le imbarcazioni da guerra. La prima documentazione in cui si parla dell’edificio risale al 1059, nel quale è utilizzato/riportato il termine arabo “àrsena” o “arsìna”. Dal XIII secolo venne utilizzato il termine latinizzato “tarsienàtus”, che in età rinascimentale diventò “tarsinàle”. La collocazione dell’Arsenale è ancora oggi la stessa delle sue origini. Il cantiere venne costruito sopra una “platea” di calce, che poggiava sulla sabbia e sul tufo piroclastico dovuto all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
In passato la struttura era più grande, ma della costruzione originaria oggi restano due sole corsie rispetto alle tre originarie e la lunghezza attuale è di circa 40 metri; parliamo di una struttura grande circa la metà dell’edificio di epoca medievale. Parte della struttura andò distrutta per via di violente tempeste marittime, tra cui quella del 25 novembre 1343. Dopo il declino della Repubblica Marinara l’Arsenale perse la sua funzione originaria, per essere poi utilizzato per le funzioni più disparate, persino come autorimessa per autobus di linea. Nel 1934 l’amministrazione (o chi di dovere) capì l’enorme importanza storica del luogo: venne quindi restaurato e aperto al pubblico. Oggi la struttura ospita un museo dedicato al periodo d’oro dell’antica Repubblica Marinara, poi diventata Ducato, nell’arco di tempo che va dall’anno 839 al 1139. La collezione, in precedenza esposta all’interno del Palazzo municipale (che ancora ne accoglie una parte ), si trova qui dal 2010. La collezione comprende reperti romani e medievali: antiche pergamene, codici e manoscritti, monete antiche, strumenti nautici. Molo di quanto qui esposto funge da testimonianza dei grandi contributi della città di Amalfi alla storia del Mediterraneo. Tra i reperti di maggior rilievo troviamo la “Tabula de Amalpha”, un codice marittimo il cui originale risale alle origini della Repubblica marinara di Amalfi, che contiene le norme (scritte per lo più in latino) relative a tutti gli aspetti della navigazione, compresi obblighi e diritti del marinaio.

Indirizzo: Largo Cesareo Console 4, Amalfi;
Biglietto d’ingresso: 3€ il biglietto intero e 1,50€ il ridotto;

Duomo di Amalfi

Noto anche col nome di cattedrale di Sant’Andrea, il Duomo di Amalfi è dedicato a sant’Andrea apostolo.
Si trova nella piazza omonima, nel centro della città, dove si ritrovano turisti e locali.  Vi è molta confusione in piazza, ovviamente, in quanto fulcro dell’attività cittadina. La facciata dell’edificio risale al XIX secolo, opera di Errico Alvino: è una facciata neomoresca con influenza neogotica. L’interno del duomo è in stile barocco, rivestito in marmo con colonne antiche.  Sull’altare maggiore è presente una tela raffigurante la crocifissione di Sant’Andrea Apostolo. Il soffitto racconta la storia di Sant’Andrea. La navata di sinistra è posizionata la statua cinquecentesca di Santa’Andrea con l’addolorata e il Cristo morto; nella Cappella della Riconciliazione, in fondo alla navata sinistra, è conservata la reliquia del capo di Sant’Andrea. Sulla tomba del Santo patrono è stata costruita una Cripta arricchita da affreschi di notevole importanza tra questi la rappresentazione dell’arrivo del corpo di Sant’Andrea nel Duomo di Amalfi.

Biglietto d’ingresso: 3€

Museo della carta

Il Museo della carta di Amalfi è un’ex-cartiera del XIII secolo, di proprietà di Nicola Milano,
il quale trasformò la cartiera in un museo. Apparteneva a una delle famiglie amalfitane famose proprio per aver lavorato nell’ambito della produzione e fabbricazione della carta. Il museo si trova nella parte interna della città, un quella che chiamata la valle dei Mulini; la struttura ospita i macchinari e le attrezzature impiegati nell’antica cartiera per realizzare la carta a mano.
Strutturata su più piani, si può visitare la cartiera grazie a delle visitate guidate: partendo dal seminterrato si trovano le macchine per la creazione della carta; salendo ai piani superiori si vedranno poi gli strumenti per l’asciugatura e i percorsi dell’acqua necessaria per la produzione della carta stessa. La visita dura circa 15-20 minuti e include la possibilità di assistere alla realizzazione di un foglio di carta. I macchinari sono perfettamente funzionanti e uno viene anche mostrato in funzione per pochi secondi.  Tra i macchinari esposti, tutti ristrutturati e funzionanti, troviamo:

  • gli antichi magli in legno che battevano e trituravano gli stracci di lino, cotone e canapa;
  • la macchina Olandese, installata il 18 novembre 1745;
  • le presse settecentesche utilizzate per eliminare l’acqua in eccesso dei fogli;
  • la macchina continua in tondo;

A far funzionare le macchine è l’acqua del torrente Canneto.

Il biglietto costa 7 euro a persona (è il più caro che ho pagato in 4 giorni di viaggio). Ho visitato questo museo il 29 dicembre 2023. Ad oggi (20 gennaio 2024) su Google è segnalato come “chiuso temporaneamente”; suggerisco di provare a chiamare prima della visita, cosi da capire se ha riaperto o riaprirà durante il vostro viaggio. In alternativa potete controllare anche sul sito ufficiale del museo, sul quale comunque non sono riportate chiusure.

Link utili

Vi sono numerose guide su Salerno e la Costiera Amalfitana, utili per organizzare il viaggio e avere (ulteriori) informazioni utili sui luoghi d’interesse. Nel caso di un viaggio in diversi luoghi e città della Campania vi sono anche numerose guide della Campania. Per il mio viaggio a Salerno, come per tutti quelli fatti negli ultimi anni, ho utilizzato il mio trolley dell’Eastpack. Per qualsiasi altro suggerimento relativo a oggetti, accessori e altro utile per un viaggio vi rimando alla mia pagina influencer su Amazon.

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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