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Chiostro del Bramante e S. Maria della Pace – Roma

Chiostro del Bramante e S. Maria della Pace – Roma

Sui conosciamo, almeno di fama, il Chiostro del Bramante e la chiesa di cui fa parte il chiostro stesso. In tanti siamo andati a visitare almeno una mostra allestita al chiostro del Bramante. Ma forse in pochi conosciamo la storia di questi luoghi conservati nel centro di Roma. A metà gennaio ho colto l’occasione di una visita guidata per andare a scoprirne la storia; con questo post, quindi, voglio portare anche voi a scoprire la storia e le bellezze del Chiostro del Bramante e della chiesa di S. Maria della Pace.



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Il Chiostro del Bramante

La visita parte proprio dal Chiostro (e avrà il Rinascimento come filo conduttore). Il Chiostro del Bramante venne costruito all’inizio del ‘500 ad. opera del Bramante (come potevate immaginare già da soli).
Nel 1480 in questo luogo avremmo trovato una chiesa più piccola rispetto alla struttura odierna, chiesa di origine medievale. Sotto il portico si riuniva gente per giocare e legenda vuole che, un giorno, un soldato che perse al gioco lanciò una pietra contro un’immagine della Madonna; l’immagine sacra iniziò a sanguinare e si gridò al miracolo: numerosi pellegrini, quindi, iniziarono a venire qui. Si narra che, successivamente, accaddero anche altri miracoli. Era un periodo di scontri, raccontati dagli affreschi sotto il portico al piano terra dedel chiostro, e il papa promise una chiesa dedicata alla madonna se fosse arrivata la pace.
A incaricare il Bramante di realizzare quest’opera fu il cardinale Carafa; l’opera finale viene definita una perla del rinascimento perché Bramante realizzò architettura classica per fini religiosi. L’artista arrivava da Milano, dove lavorava per Ludovico il Moro; la struttura è (era) organizzata con gli ambienti comuni al piano terra e le  abitazioni dei preti.  Una grande novità dal punto di vista architettonico è che al primo piano il Bramante non utilizzo degli archi, come si faceva di solito, ma una struttura con architrave. Ci troviamo quindi di fronte a un ampio portico a quattro archi per ogni lato, al piano terra, e un loggiato superiore in stile composito, con pilastri e colonne corinzie alternati che sostengono l’architrave. Alla base di ogni pilastro del loggiato si trovano dei sedili che anticamente erano usati dadi monaci, mentre oggi sono utilizzati come sedie per i tavoli del bar/caffè.

La Chiesa di Santa Maria della Pace

La facciata della chiesa è opera di Pietro da Cortona e presenta due “ali” ai lati, una che ingloba il chiostro
e l’altra (sulla destra della chiesa) che ingloba invece una strada.  La chiesa è a navata unica presenta sul fondo una una parte ottagonale e un coro molto profondo aggiunto successivamente dal Maderno. Al centro del coro immagine della Madonna che pianse quando il soldato le lanciò la pietra.
Nella parte iniziale troviamo due cappelle per lato. La prima cappella a destra è chiamata cappella Chigi in quanto commissionata da Agostino Chigi, il banchiere del papa. Al suo interno troviamo un affresco di Raffaello, chiamato per realizzare l’affresco sull’arcone delle Sibille e angeli (del 1514). Anche l’architettura della cappella la dobbiamo a Raffaello, che arrivò a Roma grazie al Bramante (entrambi erano di Urbino). Gli affreschi superiori con i quattro Profeti (Abacuc e Giona a sinistra, David e Daniele a destra) sono opera di Timoteo Viti, realizzati dopo la morte di Raffaello suo disegno.
Accanto alla cappella Chigi troviamo la cappella Cesi, progettata da Antonio da Sangallo il Giovane. Questa cappella presenta una decorazione rinascimentale sull’arcata esterna, realizzata da Simone Mosca, e due affreschi – la Creazione di Eva ed il Peccato originale – opera di Rosso Fiorentino. Le sfingi sono attribuite a Simone Mosca.
All’interno della prima cappella sulla sinistra, la cappella Ponzetti, troviamo degli affreschi rinascimentali di Baldassarre Peruzzi, in realtà maggiormente noto come architetto che come pittore.  All’interno della seconda cappella a sinistra, ovvero la cappella Mignanelli,  troviamo dei marmi presi dal Tempio di Giove Capitolino. Sull’altare la Madonna in gloria tra i santi Ubaldo e Girolamo è di Marcello Venusti, mentre la lunetta esterna mostra la Cacciata dal Paradiso terrestre e la Famiglia di Adamo di Filippo Lauri (1657).
La tribuna ottagona è opera del Sangallo ed è decorata con degli stucchi di Pietro da Cortona. Ulteriori cappelle si aprono sul tamburo e sono decorate con altri affreschi: una con un crocifisso del XV secolo e un altare dorato in marmo dipinto della scuola di Andrea Bregno (1490), donato da innocenti III. La decorazione della volta e dell’abside sono di Francesco Albani.

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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