Durante un viaggio a Madrid non può mancare una passeggiata al parque del retiro. I giardini, come anche il palazzo Reale del Buon Ritiro, furono progettati e realizzati tra il 1630 e il 1640, il periodo in cui il conte-duca di Olivares (Gaspar de Guzmán y Pimentel) donò al re Filippo IV alcuni terreni affinché fosse creato uno spazio per gli ozi di corte.
Il parque del retiro è uno dei polmoni verdi di Madrid
Da non confondere con i giardini del Buon Ritiro, il parque del retiro rappresenta uno dei principali luoghi di interesse della capitale spagnola. Dal 2021 fa parte dei beni dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità, insieme al Paseo del Prado a formare il Paisaje de la Luz.
Un po’ di storia del parque del retiro/h2>
La direzione dei lavori venne affidata agli architetti Giovanni Battista Crescenzi e Alonso Carbonel: sotto la loro supervisione vennero costruiti (anche) diversi edifici, tra cui il Teatro del Buen Retiro, il Casón del Buen Retiro (l’antico salone da ballo) e il Museo del Esercito. Nel tempo il parco ha, ovviamente, subito modifiche e ristrutturazioni. I cittadini di Madrid hanno avuto accesso al parco grazie al re Carlo III, all’unica condizione che fossero puliti e ben vestiti.
Nel 1808, durante l’invasione francese i giardini furono utilizzati come fortificazione dalle truppe napoleoniche e subirono gravi danni. Il Palazzo Reale del Buon Ritiro, andò distrutto. Ferdinando VII iniziò la ricostruzione del parco dopo la guerra d’indipendenza spagnola, aprendo poi anche una parte del parco al pubblico (come aveva già fatto anche Carlo III). Ferdinando VII riservò per sé stesso una zona del parco e vi fece costruire una serie di edifici ( tutt’oggi sono conservate la Casa del pescatore e il monte artificiale).
Dopo la rivoluzione del 1868 il parco diviene di proprietà municipale e venne definitivamente aperto al pubblico. A questo periodo risalgono la Fontana delle Tartarughe, la Fontana del Carciofo e la Fontana dell’Angelo Caduto. Nello stesso periodo vennero costruiti anche il Palazzo di Cristallo e il Palazzo di Velázquez, opera di Ricardo Velázquez Bosco. Le ultime opere di sistemazione dei giardini furono portate a termine da Cecilio Rodríguez. Ma cosa vedere passeggiando nel parco? Di luoghi d’interesse ce ne sono diversi, vediamoli uno per uno.
La Rosaleda
Il roseto del parco venne realizzato nel 1915 da Cecilio Rodríguez, giardiniere maggiore e direttore del Dipartimento dei Parchi e Giardini del Comune di Madrid. L’idea gli fu suggerita da Carlos Prats (era il sindaco della città), per copiare la moda dei roseti presenti nei parchi di altre città europee.
Il giardiniere scelse come modello il roseto di Bagatelle di Parigi. Caratterizzato da una pianta circolare, questo piccolo roseto ospita rose di numerose varietà portate dai principali giardini d’Europa.
Durante la Guerra Civile Spagnola i roseti andarono completamente distrutti. Nel 1941 furono piantate 4.000 nuove rose. All’epoca non venne seguito alcun criterio botanico, mescolando così le diverse varietà di rose: per rimediare venne inaugurato un nuovo roseto nel Parque del Oeste, il 24 maggio 1956, stavolta seguendo un rigoroso criterio botanico.
Palazzo di cristallo
Si tratta di un edificio costruito in metallo e cristallo, in stile vittoriano, realizzato da Ricardo Velázquez Bosco sulla base di un progetto ispirato al Crystal Palace di Joseph Paxton.
L’edificio venne costruito nel 1887 in occasione della Esposizione delle isole Filippine. L’edificio è circondato da ippocastani e nel lago di fronte al palazzo stessi si trovano alcuni esemplari di cipresso calvo delle paludi, la cui caratteristica principale è il fatto che parte del suo tronco e le sue radici si trovano sotto la superficie dell’acqua. Nel 1975 il palazzo è stato ristrutturato e i lavori lo hanno riportato al suo aspetto originario. Attualmente ospita esposizioni di arte contemporanea.
Palacio de Velázquez
Il palacio de Velázquez venne costruito su progetto dell’architetto Ricardo Velázquez Bosco, tra il 1881 e il
1883, in occasione dell’Esposizione Nazionale Mineraria che si svolse nella città tra maggio e novembre 1883. L’edificio è costruito con mattoni di due tonalità e ha una copertura composta da arcate in ferro e vetrate che fanno si che l’interno sia illuminato dalla luce naturale. Attualmente l’edificio appartiene al Ministero della Cultura e ospita esposizioni temporanee del Museo Reina Sofía.
Fontana dell’angelo caduto
La fontana dell’angelo caduto, in spagnolo fuente del Ángel Caído è ispirata al Paradiso perduto di
John Milton e rappresenta Lucifero nel momento della caduta dal Cielo. La fontana fu realizzata nel 1874 dallo scultore madrileno Ricardo Bellver, su iniziativa del duca Fernán Núñez, e venne premiata durante l’Esposizione Universale del 1878. Si ritiene che questa fontana sia l’unico monumento al mondo dedicato a Lucifero (a Santa Cruz de Tenerife si trova un monumento recentemente intitolato all’Ángel Caído, ma rappresenta il generale Franco mentre impugna una spada a forma di croce cristiana con la punta rivolta verso un angelo della pace).
La piazzetta in cui si trova la fontana è ad un’altezza topografica di 666 metri sul livello del mare di Alicante, il che, unitamente alla credenza che il monumento sia una sorta di “omaggio” a Lucifero o al male, ha scatenato la fantasia di molti appassionati di esoterismo.
Monumento ad Alfonso XII
Il monumento ad Alfonso XII si affaccia su uno dei laghi del parco, quello che è possibile “navigare” affittando delle barche a remi e attorno al quale si trovano numerosi bar e chioschi.
Nel 1902 la regina madre, Maria Cristina, organizzò un concorso nazionale per costruire un monumento al re Alfonso XII che venne vinto dall’architetto José Grases Riera, con un grandioso progetto da realizzarsi in uno dei lati lunghi dell’Estanque del Retiro. Il gruppo è costituito da un grande colonnato in marmo con un gran numero di sculture che circondano la statua bronzea del re. Il monumento, alto 30 metri, lungo 86 metri e largo 58 metri, venne finanziato con una sottoscrizione pubblica e fu inaugurato il 6 giugno del 1922.