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Aneddoti di viaggi ed aeroporti

Aneddoti di viaggi ed aeroporti

Non è la prima volta che vi racconto alcune delle storie e “disavventure” che mi sono capitate in giro per gli aeroporti: storie e anedotti che spesso fanno sorridere, alle volte danno da pensare o fanno innervosire oppure, infine, finiscono in qualche meandro della mente in attesa di essere ritirate fuori e raccontate a qualcuno.

Il passeggero ubriaco che fa ritardare la partenza

Perché non bisogna bere troppo (gli alcolici) prima di prendere un volo.

Kensington Gardens Ottobre 2017, uno dei miei tanti viaggi a Londra. Il volo è già leggermente in ritardo e, dal mio sedile, noto che l’equipaggio “discute” con un passeggero che avevo già notato perché decisamente “allegro”. Dopo alcuni minuti di discussione, vedo arrivare il comandante che invita il passeggero a scendere dall’aeromobile perché evidentemente ubriaco. Il tempo di farlo ri-accomodare in aeroporto e il volo è partito, con tante scuse da parte del comandante (che ha spiegato a tutti noi cosa era successo).

Volo in ritardo, ma non si sa il perché

Quando il volo è in ritardo e nessuno pensa di darci delle risposte.

Vita a Bucarest Dicembre 2017, rientro da Bucharest (dove ero andata per passare il ponte dell’immacolata). Quell’8 dicembre il meteo in Europa non era dei migliori e il volo era in ritardo: “ovviamente”, però in realtà non ci davano alcuna indicazione sul perché del nostro ritardo. Quando abbiamo chiesto notizie alla hostes al gate, dopo circa 45 minuti di ritardo senza sapere nulla, la sua risposta è stata “brutto tempo”; alla richiesta di ulteriori delucidazioni (sul web non davano notizie drastiche riguardo l’Italia), ha dato una risposta molto secca:  “neve”. Picoclo particoalre: tra tutti noi passegger, nessuno è riuscito a trovare informazioni più precise al riguardo 🙁

Alla fine il volo è partito con più di un’ora di ritardo, senza sapere se il motivo era solo ed esclusvamente un tempo da lupi lungo la rotta do viaggio o magari vi era anche dell’altro.



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Passeggero arrestato per “aggressione verbale a pubblico ufficiale”

Perché non bisogna mai rispondere male (e alterati) all’equipaggio durante un volo.

Sky Garden: il panorama Volo Roma – Londra, agosto 2018. Mi ricordo di aver notato questo passeggero durante l’imbarco, per il suo abbigliamento molto estroso. Quando si avvicinava il momento dell’atterraggio, si iniziano a sentire delle urla dalle ultime file: il passeggero stava litignado con alcuni membri. dell’equipaggio, soprattutto con la hostess “capo”, fino a mandarli a quel paese. Una volta atterrato l’aereo, quindi, nessuno si è potuto alzare dal proprio posto: dovevamo aspettare che la polizia, avvertita durante il volo, salisse a prendere in custidia il suddetto passeggero!
Hostess e Stewart sono dei pubblici ufficiali, quindi cose di questo tipo vengono considerate “aggressioni” (verbali) a pubblici ufficiali e possono portare solo a cose come questa.

Il passeggero che disinfetta i sedili

“eccesso di impegno” nel disinfettare i sedili.

Lincolnn's inn field Volo di ritorno da Londra, agosto 2018. L’imbarco è iniziato da circa una decina di minuti e io ero già seduta al mio posto. Ad un certo punto sento un forte odore di disinfettante provenire dalla fila accanto alla mia (avevo posto corridoio): mi giro e vedo il passeggero seduto intento a disinfettare (si, disinfettare) il suo sedile e quello accanto (dove poi si è seduta la compagna di viaggio, immagino la moglie). La scena mi ha divertita molto, non per il fatto che volesse pulire i sedili quanto per lintenso impegno che metteva nel passare le salviette disinfettanti sui sedili!

2 Commenti

Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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2 Comments

  1. Che carrellata di personaggi! A me la volta più comica (o tragica, dipende dai punti di vista) è stato quando di ritorno da Londra mi sono ritrovata seduta accanto a una signora apparentemente normale durante l’attesa della partenza. L’aereo inizia a muoversi sulla pista e questa tizia inizia a pregare a mani giunte, poi alla fine della preghiera si china sotto il sedile ed estrae il giubbotto gonfiabile. Lo controlla, annuisce e lo rimette a posto. Poi ricomincia a pregare. E avanti così per due ore. La cosa curiosa è che le hostess la ignoravano, come se fosse stato tutto normale. Probabilmente era una passeggera con patologie “particolari” sulle quali lo staff era informato? Non lo, ma sta di fatto che non è stato un volo piacevole!

    1. Credo che sia sempre contemplata la possibilità che tra i passeggeri ci sia qualcuno che ha paura, ha dei riti scaramantici o cose del genere. Oltre al fatto che i “tipi strani” sono sempre quelli più insospettabili. Come anche ci sono alcune persone che, una volta sedute, hanno come rito scaramantico (o almeno credo sia così) il farsi il segno della croce.

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