Terzo (ma non ultimo) capitolo dei racconti delle mie disavventure in viaggio. In questo terzo capitolo non voglio, però, limitarmi alle “storie da aeroporto”: mi voglio allargare anche a qualche disavventura “da stazione” ed una storia legata all’unica volta in cui ho noleggiato una macchina per un viaggio. Iniziamo subito, senza perdere altro tempo!
Rientro da Manfredonia dopo il blogtour a cui ho partecipato con AITB (parliamo di metà ottobre 2015, per essere precisi). Due giorni prima c’erano state delle fortissime piogge, così forti da portare allagamenti e morti nel basso Lazio. Tra Caserta e Benevento la situazione non era di certo migliore, visto che la linea ferroviaria era interrotta! Il treno he avrebbe dovuto portarmi fino a Roma è arrivato in stazione con 45 minuti di ritardo (stazione di Foggia). Da Foggia ci hanno portati a Benevento dove, a causa della linea ferroviaria interrotta per le forti piogge di cui vi parlavo, ci hanno caricati su bus sostitutivi. Ci hanno, quindi, portati a Caserta (1 h di bus) dove ci hanno fatti risalire sul treno per Roma. Morale? 150 minuti di ritardo! Dovevo arrivare alle 22:20 e sono arrivata, invece, alle 00:50.
Volo Roma Parigi, ottobre 2015. Ci imbarcano puntualissimi (o quasi) e sembra che l’aereo sia pronto per partire all’orario previsto. E invece no! ma non vi voglio parlare di ritardi (quasi). La mia vicina di posto ha fatto, visto il ritardo, un ragionamento che dal suo punto d vista non faceva una piega ed a me ha fatto molto sorridere: “il comandante ha detto che ci vuole 1h e 40 per arrivare a Parigi. L’arrivo previsto è per le 9:00. Quindi stiamo facendo ritardo perché dobbiamo aspettare per arrivare puntuali alle 9:00” (erano le 7 del mattino).
Quello che la mia vicina di posto non era del tutto sbagliato: non è che si fa ritardo per arrivare puntuali (non vi è mai capitato di arrivare in anticipo sull’orario previsto??), ma è vero che gli aerei hanno degli slot temporali per decollare ed atterrare. La versione più plausibile, quindi, è che il comandante stesse aspettando che arrivasse il “nostro slot” di decollo (od atterraggio) per portarci a Parigi in orario.
Viaggio alla scoperta della Sicilia. Avete mai prenotato una macchina in viaggio? Io una volta sola e, col senno di poi, posso dire che è andato tutto bene (per fortuna). Una delle prime cose da fare quando si prenota un’auto a noleggio è leggere attentamente il contratto e controllare, prima di partire, se ci sono danni alla macchina (per evitare che questi vengano poi, erroneamente, addebitati a voi). Cosa NON abbiamo fatto noi il giorno che abbiamo ritirato la macchina? Esattamente controllare se e quali danni riportava la vettura a noi assegnata! Ci siamo accorti per caso di alcuni graffi, su entrambe le fiancate, nel bel mezzo del viaggio e non riuscivamo a capire come potevamo averli fatti. Alla fine non erano danni causati da noi, ma lo spavento c’è stato. Mi raccomando, non fate lo stesso errore e controllate sempre.
[Qualche settimana fa sono stata contattata da GoEuro, per sapere se avevo voglia di prender parte al progetto di un blog post in cui diversi blogger raccontano la loro esperienza di viaggio in Sicilia. Se avete voglia di scoprire il mio racconto e quelli degli altri blogger vi basta leggere l’articolo sul blog ufficiale GoEuro].
Treno Roma Termini – Venezia Santa Lucia. Questa storia è di qualche anno fa, è una di quelle storie che ti restano in un angolino della mente, tra i ricordi che un po’ ti fanno sorridere, ed un giorno decidono di ritornare in mente “dal nulla”. Andavo a Venezia per pasqua o per l’estate (ricordo solo che faceva “caldo”) e, arrivata a Roma termini, appena esce il binario salgo, insieme a tante altre persone, sul treno. Fuori passavano annunci che dentro al treno non riuscivamo a sentire e, ad un certo punto, la ragazza di fronte a me riceve la telefonata della madre che la voleva avvisare di un cambio di treno/binario: il treno dove eravamo era guasto! Noi eravamo ovviamente ignari della cosa perché, appunto, non sentivamo “nemmeno mezzo” annuncio
Ci siamo letteralmente catapultati tutti fuori dal treno (o almeno spero, fossimo tutti) per correre fino al nuovo binario e, finalmente, partire (con circa 10/15 minuti di ritardo, ammetto di non ricordarmelo esattamente). Non ringrazierò mai abbastanza la madre di quella ragazza!