“Il filo infinito” di Paolo Rumiz è un viaggio tra l’Europa del passato e l’Europa di oggi, attravertso i luoghi dei monaci benedettini. Cos’hanno di speciale i benedettini? che alla violenza e anarchia post caduta dell’Impero Romano, alle invasioni ed i saccheggi di quei decenni, questi monaci contrapposero la saggezza e il pragmatismo dell’ora et labora.
Cos’ha di speciale “il filo infinito” di Paolo Rumiz?
Andiamo con calma e con ordine e senso logico.
Di cosa parla il libro
Paolo Rumiz racconta il suo viaggio alla ricerca dei discepoli di San Benedetto da Norcia (il protettore d’Europa), andando a visitare le abbazie in giro per il mondo.
Attraverso il suo libro racconta come questi luoghi siano diventati luoghi di salvaguardia di una culura millenaria che ha caratterizzato l’Europa nel corso dei millenni (appunto).
Il libro racconta come i monasteri benedettini siano diventati, a modo loro, dei presidi che hanno preservato la cultura millenaria che ha caratterizzato l’Europa.
Attraverso un viaggio strutturato per tappe in alcuni monasteri ed abbazie benedettini, Rumiz porta il lettore a scoprire come l’esperienza di questi monaci abbia “costruito l’Europa” sylla base di accoglienza, ascolto, laboriosità e collegialità.
Cosa emerge dalla letturadel libro
Attraverso il racconto di questo viaggio, il libro mette in risalto come l’Europa sia da sempreuna terra di migrazioni e “invasioni”. Per parlare di questo, l’autore visita fortini, luoghi sperduti, luoghi perfetti per un viaggio anche interiore per chi quei posti li visita.
“Cosa hanno fatto i monaci di Benedetto se non piantare presidi di preghiera e lavoro negli spazi più incolti d’Europa per poi tessere tra loro una salda rete di fili”
Unendo i monasteri attravrso un “filo”, l’autore mostra come essi possano anche diventare aziende che producono (e quindi vendono ai visitatori) per riuscire a mantenersi. Leggendolo riusciamo ad unire questi luoghi attraverso un flo di domande e riflessioni.
Perché leggere il libro
Ammetto che, personalmente, apprezzo molto i libri di Paolo Rumiz: non mi ha mai delusa, anche se so che probabilmente il suo stile di racconto non è detto che piaccia a tutti (o risulti scorrevole per tutti). Probabilmente è un libro un po’ diverso da molte delle sue opere precedenti.
Si tratta sicuramente di un libro che porta il lettore a riflettere molto, mentre si muove tra l’essere un racconto di viaggio, un percorso spirituale e anche, tra le righe (ma non solo) un’analisi della situazione europea di oggi.