Alla ricerca di qualcosa?

In Standard

Roma: il ghetto ebraico

Roma: il ghetto ebraico

Roma è una città piena di storia. Basta passeggiare per le sue strade, osservare palazzi, targhe ed i piccoli particolari che ci circondano per scoprire tante delle storie del suo passato.
In questo periodo strano ho deciso di tornare a visitare la mia. città, per conoscerla meglio e scoprire e conoscere tutto quello che non so. Ho cominciato dalla zona del(l’antico) ghetto ebraico di Roma.

L’antico ghetto di Roma racconta tante storie

Quello che era il ghetto ebraico di Roma si trova alle spalle del Teatro Marcello e, infatti, basta passeggiare per Via del Portico d’Ottavia e le strade nei dintorni per rendersi conto di quanti strati di storia ci siano in quest’area della città.

La storia più antica

Anticamente nella zona del rione Campo Marzio era zona di accampamenti militari. Dietro/accanto il Teatro Marcello si vedono 3 colonne: appartenevano ad un tempio dedicato ad Apollo, costruito dove inizialmente si trovava un teatro di legno “temporaneo” durante il periodo in cui si tenevano dei giochi dedicati al Dio Apollo.
Nel corso dei secoli la zona è cambiata, si è modificata… Al punto che il palazzo che si trova “sul retro” del teatro e che si affaccia sulla Sinagoga, si trova dove un tempo si trovava il palco del teatro!
Oggi possiamo notare il cambiamento che la zona ha subito nel corso dei secoli osservando il piano strada: quello odierno è decisamente più alto riseptto alla zona “dietro” il Teatro Marcello, dove si vedono numerosi reperti e resti. Nel corso del tempo, proprio per via dei cambiamenti subiti dalla zona, tutti quei resti finirono anch’essi sotterrati: vennero riscoperti negli anni ’30, quando Mussolini fece costruire la via del mare e via del Teatro Marcello, strada che serviva proprio per collegare il centro cittadino proprio alla via del mare.

Gli ebrei, inizialmente,  si insediarono nelle zone dove c’era più lavoro, quella del futuro ghetto, a trastevere, sull’Isola Tiberina; i romani erano “tolleranti” verso gli ebrei, che facevano i lavori che non potevano fare i cristiani (come gli strozzini)

Quando nasce il Ghetto di Roma?

Papa Paolo IV Carafa fece costruire il ghetto nel 1555 (il primo ghetto in Italia fu quello di Venezia). Il papa decise di costruire questa zona perché voleva togliere alcune libertà agli ebrei, tra le quali anche quella di vivere all’interno di Roma.

Il Portico d’Ottavia

Nei secoli subì ricostruzioni e rafforzamenti (ad esempio nel Medioevo). Nei dintorni del Ghetto vi erano numerosi mercati (ad esempio il mercato olitorio) e proprio qui, all’ombra del portico d’Ottavia,c’era il mercato del pesce: si nota ancora la targa con l’iscrizione secondo cui era vietato vendere pesci più lunghi della targa (80 cm). E se i pesci erano più lunghi? Semplice: si tagliavano testa e coda, regalate poi ai potenti della città!

Se volete scoprire altre piccole curiosità della zona, vi rimando al mio post su Roma insolita, dedicato al Ghetto ed al centro storico di Roma.

Riconoscibilità, prediche coatte e orari d’entrata e uscita

Lungo le mura che delimitavano l’area del ghetto vi erano solo 3 porte, che venivano aperte all’alba e chiuse al tramonto: chi era fuori dal ghetto al di fuori di quegli orari veniva punito.
“Ovviamente” gli abitanti di questa zona dovevano essere sempre identificabili dal resto della popolazione. Come? Le donne dovevano portare uno scialle e gli uomini un fazzoletto, in entrambi i casi di colore giallo.
Inoltre, a shabat (il sabato), gli ebrei venivano presi per delle prediche coatte per cercare di convertirli. Le prediche si tenevano in alcune chiese della zona, come il piccolo Tempietto del Carmelo. Alle due cose si sommavano anche le “corse degli ebrei” tenute a carnevale lungo via del Corso: nel corso del tempo divennero poi umilianti per gli ebrei costretti a parteciparvi (venivano anche tirati oggetti a chi correva).
Nel tempo le famiglie del ghetto dovettero lasciare i loro lavori ed era concesso loro fare solo alcuni dei lavori più poveri come gli straccivendoli. Akcuni, quindi, decidevabi di abbandonare la loro religione per avere maggiori libertà, ma dovevano valutare bene la cosa xke la comunità ebraica non li avrebbe ripresi

La storia più recente

Il ghetto di Roma rimase in piedi fino all’unità d’Italia: le mura che ne delimitavano il perimetro vennero abbattute nel 1870; la Sinagoga venne costruita “a ricordo” (avete mai notato come la sua cupola sia visibile da tutte le terrazze di Roma?!). Al suo interno si assiste alle funzioni ancora con la divisione tra gli uomini, in basso, e le donne, in alto (nei matronei).
Come abbiamo visto già per la storia del passato, anche quella più recente della zona è costellata di eventi negativi: per citarne alcuni, ricordiamo il rastrellamento del ghetto (16 ottobre 1943, ricordato come Sabato nero) e l’attentato di sabato 9 ottobre 1982, nel quale perse la vita il bambino a cui è dedicata la strada accanto alla sinagoga (Stefano Gaj Tachè)

Oltre la storia del Ghetto di Roma

Sul limitare della zona troviamo Piazza Mattei, dove si trova la Fontana tartarughe (lo sapevate che nel progetto iniziale ci dovevano essere dei delfini al posto delle tartarughe?). Questa piccola piazza è una delle mie preferite di tutta Roma.
Sulla piazza si affaccia anche la piccola finestra murata di Palazzo Mattei, al numero 19: si narra che il duca Mattei perse quasi tutto al gioco ed il futuro suocero gli negò la mano della figlia. Per dimostrare di essere ancora ricco e potente il duca fece costruire in una notte  la Fontana delle tartarughe e, il giorno dopo, fece affacciare da una finestrella la futura moglie ed il futuro suocero (che ovviamente gli chiese scusa e lo lasciò sposare la figlia).   Ma le storie e le  particolarità della zona non finiscono qui: imboccando via della Reginella si nota la porta murata di Palazzo Costaguti. Perché la famiglia decise di murarla?Perché la via si trovava all’interno del Ghetto e la famiglia non era di religione ebraica: si aprirono quindi una porta su Piazza Mattei per poter entrare e uscire dalla loro casa quando meglio credevano!

Ritornando “dall’altro lato del ghetto”, verso la sinagoga, c’è Piazza delle cinque scole. Sapete perché si chiama così? Perché qui si trovavano le cinque congregazioni (o scholae, appunto) che raccoglievano gli esuli ebrei: la scola Catalana, la scola Castigliana, la scola Siciliana, la scola del tempio (di tradizione romana) e la Scola Nova (per gli ebrei provenienti dal resto del Lazio).

Taggato in:
0 Commenti

Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

Articoli correlati

Lascia un commento

consigli in viaggio travel blog

Ami viaggiare? Iscriviti alla mia newsletter per scoprire nuove mete!

* Campo obbligatorio

Questo sito utilizza i cookie, anche di terze parti, per poter offrire tutte le sue funzionalità. Per acconsentire clicca sul pulsante "Accetta". Per saperne di più, o per negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, vai alla pagina cookie policy .

Impostazione Cookies

Di seguito puoi scegliere quale tipo di cookie consentire su questo sito Web. Fai clic sul pulsante "Salva impostazioni cookie" per applicare la tua scelta.

FunzionaliIl mio sito Web utilizza cookie funzionali. Questi cookie sono necessari per garantire il suo funzionamento base.

AnaliticiIl mio sito Web utilizza cookie analitici per ottenere delle informazioni sulle visite, sull'andamento del traffico e ottimizzarne l'usabilità.

Social mediaIl mio sito Web utilizza i cookie dei social media presenti, per mostrarti contenuti di terze parti come video YouTube, mappe di Google Maps e pulsanti o widget di Facebook, Instagram, Twitter e altri Social Network. Questi cookie possono tracciare i tuoi dati personali.

AdvertisingIl mio sito non installa cookie pubblicitari sul tuo browser.

Altri Cookie di terze partiIl mio sito Web inserisce cookie di altri servizi di terze parti come Booking.com