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Tempio di Ercole Vincitore e Tempio di Portuno – Roma segreta

Tempio di Ercole Vincitore e Tempio di Portuno – Roma segreta

Il Tempio di Ercole Vincitore lo abbiamo visto tutti almeno una volta

Questo piccolo tempio rotondo si trova, insieme al piccolo Tempio di Portuno, praticamente di fronte alla Bocca della Verità. Purtroppo, però, sono visitabili solo grazie a visite guidate (durante delle “aperture speciali”). Oggi voglio parlarvi di entrambi, del Tempio di Ercole Vincitore e del Tempio di Portuno. Di epoca repubblicana, si trovano nella zona del Velabro: questa zona è molto legata alle origini dela città, perché qui si fermò la cesta di Romolo e Remo. All’epoca Roma era tutta costruita in tufo e legno, la zona dei fori e Colosseo ovviamente ancora non esisteva (siamo in età repubblicana) e la zona del foro romano era tutta di mercato: il foro boario per il bestiame e il foro olitorio per le verdure. La zona, comunque, inizialmente era una zona acquitrinosa e, quindi, insalubre. L’odierna via Petroselli ricalca il selciato tra il foro boario e il foro olitorio.
Piccola nota storica: quando Mussolini fece costruire la zona dell’anagrafe, vennero ritrovate le fondamenta del Portus Tiberinus.

Tempio di Ercole vincitore

Questo tempio rotondo, che ci ricordiamo di aver visto per via della sia forma, è datato 120 avanti Cristo e si lega al mito di Ercole. Perché? Semplice: in epoca romana si pensava che Ercole avesse sconfitto Caco
proprio dove oggi si trova il tempio. Tutto partì dalla dodicesima fatica di Ercole: prendere (rubare) la mandria di buoi di Gerione. Ercole si ferma in questa zona, che era però infestata dal brigante Caco che ruba la mandria ad Ercole (la nasconde poi in una grotta). Ercole cerca la mandria, fino a quando un bue “risponde” al suo richiamo: ritrova quindi la mandria, uccide il brigante ed Evandro costruisce il tempio per gratitudine verso Ercole. Si tratta del il primo tempio costruito in marmo pentelico (di origine greca) e anche la sua forma rotonda è pensata per imitazione dei templi greci. Costruito su un basamento in tufo, sopra un terrazzamento “affacciato” sulla cloaca maxima, all’inizio aveva le scale che giravano intorno a tutta la struttura (oggi le si trovano solo davanti all’ingresso).
Inizialmente era molto più alto, con una copertura a botte e una cupola; la parte superiore però crollò, quando venne convertito in chiesa (e vennero fatti evidentememte degli adattamenti). La copertura che si vede oggi, a capanna, è stata fatta proprio quando crollò quella originaria. Le prime notizie del tempio come chiesa risalgono al 1140.

Tempio di Portuno

Questo tempio, dalla forma che vuole imitare quella dei templi greci, è fin dall’origine più basso del piano strada. Perché “Portuno”? Il suo nome deriva da Portunus, “vicino al porto”, e per i romani Portuno era il Dio della navigazione e del buon commercio.
Infatti il piccolo tempio si trovava vicino al porto e ai fori (boario e olitorio). Le colonne che si vedono cingere il tempio sui lati sono “finte” e inglobate nel muro (tranne quelle sul lato dell’ingresso): anche in questo caso si riprende l’idea del tempio greco.
Anche il Tempio di Portuno viene trasformato in chiesa: diventa Santa Maria Egizia, protettrice delle prostitute. L’interno del piccolo tempio era intonacato e dipinto. Purtroppo, però, degli affreschirimane ben poco e del tempio come chiesa non rimane più nulla.

Poco distante dai due templi si trova l’Area Sacra di Sant’Omobono. Scavo molto complesso, mostra che in quest’area vi è stata una enorme stratificazione di edifici nel corso dei secoli. L’aera conserva edifici costruiti con materiali diversi e, sotto i templi dell’area, è stato scoperto un pozzo votivo dove sono stati rinvenuti oggetti appenninici del 1700 avanti cristo.

Alcune informazioni per la visita
Durata: circa un’ora e mezza;
Costo della visita: 16 euro con ItineRoma (controllate sul sito per eventuali sconti);
Ritrovo: davanti al Tempio di Ercole Vincitore;

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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