Il viaggio di questa estate mi ha portata negli Stati Uniti, ma se mi seguite da un po’ anche sui social (Facebook e Instagram soprattutto) già lo sapete. La prima tappa è stata la città di Boston, dove sono anche atterrata e da cui sono ripartita per rientrare in Italia. Oggi inizio a raccontarvi la città e lo faccio, come al mio solito, partendo dalle informazioni utili per il soggiorno.
Mezzi pubblici
La città ha 4 linee della metropolitana, più la “silver line” (autobus) e numerosi autobus che collegano le varie parti della città. Con la metropolitana sono arrivata sempre ovunque io volessi andare, con massimo due cambi (ma solo quando mi ha proprio “detto male”). Il Logan International Airport è collegato con il centro cittadino dalla linea blu della metropolitana, alla quale si arriva grazie a delle navette gratuite che collegano i vari terminal dell’enorme aeroporto internazionale di Boston.
Quando scendete in metropolitana, per scegliere il binario da cui prendere il treno (che sia dall’aeroporto, dalla periferia o dal centro città) dovete fare attenzione alla direzione verso cui state andando: “Inbound” se volete arrivare al centro cittadino, o “Outbound” se, invece, state andando verso fuori città. In tutte le stazioni, comunque, si trova il personale deputato all’assistenza dei passeggeri: per qualsiasi dubbio o problema chiedete senza remore, saranno sicuramente molto disponibili ad aiutarvi.
Per le gite fuori città, i treni partono da due stazioni: la North Station (da qui sono partita per Salem) e la South Station (da qui ho preso i treni per New York e per Plymouth). Da entrambe partono i treni della Commuter Rail, gestita dalla MTBA (l’azienda del trasporto pubblico cittadino), mentre solo dalla seconda i treni dell’Amtrak (i treni veloci verso numerose città americane).
Biglietti per il trasporto pubblico
Biglietto per corsa singola: 2.9 dollari;
Biglietto giornaliero (24 ore dalla prima timbratura): 12,65 dollari;
Con la Charlie card i prezzi si abbassano sensibilmente (ad esempio il biglietto singolo scende a 2,4 dollari). Non riuscendo a capire dove e come acquistarla, ho chiesto a una delle assistenti in stazione che me ne ha data una.
Come funziona la carta? Si ricarica molto facilmente alle macchinette che trovate in tutte le stazioni della metropolitana. Se ci caricate i soldi per corse singole potete usarne una per più persone, altrimenti per i pass più lunghi dovrete averne più di una.
Supermercati
Potete fare le vostre compere in diverse catene e supermercati.
7 Eleven: sicuramente una delle catene più famose degli Stati Uniti, tenente conto che la grandezza e la fornitura di merce a disposizione varia ovviamente a seconda della zona in cui vi trovate (quelli più centrali mi sono sembrati leggermente più grandi e sicuramente più forniti).
CVS/Pharmacy: avevo già avuto modo di conoscere questa catena quando, nel 2015, sono stata a New York. Si tratta di una farmacia con annesso minimarket dove potete comprare qualsiasi cosa vi possa servire durante il soggiorno per quanto riguarda il cibo e le bevande.
Roche Bros: supermercato vero e proprio, qui potete fare una spesa che comprenda tutto quello di cui potete avere bisogno per un pasto completo. Io sono andata allo store che si trova a Summer Street (al numero 8, attenzione perché dovete scendere al piano interrato), vicinissimo alla stazione metro di Downtown Crossing.
Costo della vita
Come immaginavo già prima di partire, non è una città propriamente economica: rispetto all’Europa sapevo che avrei trovato dei costi un po’ più alti.
Ma facendo attenzione a come spendevo non ho avuto problemi di liquidità. Ricordate che negli Stati Uniti potete pagare praticamente ovunque con carta di credito, anche importi di pochi dollari: controllate prima, ovviamente, che la vostra carta ed eventualmente il bancomat funzionano (io col mio bancomat avevo dimenticato di dover cambiare un’impostazione dal sito della banca e se non avessi avuto il computer con me lo avrei portato inutilmente).
Cena fuori: non ho mai speso meno di 25/30 dollari (per una persona).
Spesa al supermercato: con una spesa da circa 15/20 dollari ci ho acquistato almeno una cena, due colazioni, merende (più o meno sane) per 2 giorni e acqua da portarmi in giro.
Vivibilità della città
Ho trovato una città sicuramente molto vivibile, dove non ho mai avuto problemi e non mi sono mai sentita in pericolo. Ho girato tranquillamente sia con la luce che col buio (anche se mai dopo mezzanotte). Mi sono sentita a mio agio da (quasi) appena arrivata in città, che ha un’aria decisamente molto europea: quasi non mi sembrava di essere negli Stati Uniti, devo ammetterlo! Ho trovato una città molto calma, mai un colpo di clacson o persone “agitate” che andavano di corsa: camminare per le sue strade, anche dopo tanti chilometri, era quasi “rilassante”.
Ho imparato subito come funzionano i semafori: i pedoni devono sempre “chiamarli” col pulsante che si trova su ogni lato! Le macchine lasciano sempre il passo a chi attraversa a piedi, in caso di incroci non regolati da semaforo e anche quando attraversano col semaforo rosso (per i pedoni).
Se, come me, non potete fare assolutamente a meno della connessione internet troverete diverse reti “aperte” a cui potrete connettervi (oltre alla solita rete di Starbucks e locali simili che la mettono a disposizione dei clienti).
Spostamenti fuori città
Che dalla North Station e dalla South Station parton i treni per andare fuori città l’ho detto poco sopra: io per New York sono partita con un treno Amtrak dalla South Station (per arrivare poi a Penn Station). Dalla South Station partono anche i pullman, sempre verso fuori città.
Da Long Wharf partono i traghetti per le località raggiungibili via mare (vedi Salem) e i Ferry che collegano la città con le varie isole della sua baia.
Come guida per Boston ho scelto quella del Touring Club Italiano su Boston e il New England: