Torniamo a parlare, ancora, dei musei di Roma. Alcuni tra i musei più piccoli, molti dei quali sono anche poco conosciuti, sono ad ingresso gratuito e oggi voglio raccontarvi uno di questi: il museo Ludovisi Boncompagni per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX.
Il museo, aperto al pubblico nel 1995 e allestito nel Villino Boncompagni Ludovisi, è dedicato alle le arti decorative, al costume e alla moda italiane. Già residenza della famiglia Boncompagni Ludovisi, nel 1972 l’edificio (in stile Eclettico e risalente agli inizi del XX secolo) fu donato dalla principessa Blanceflor de Bildt Boncompagni allo Stato italiano,perché lo mantenesse e lo usasse “esclusivamente per scopi artistico-culturali di pubblica utilità”. Come già detto, il museo è dedicato alle arti decorative,
al costume e alla moda italiane e nelle sue sale sono esposti gli arredi originali del villino Boncompagni Ludovisi come mobili, arazzi, dipinti e ceramiche. Oltre a tutto questo, il piccolo museo racconta anche la moda italiana dall’inizio del XX secolo fino agli ultimi decenni, passando per la moda francese degli anni venti e l”autonomia creativa della fine degli anni quaranta. La collezione mette in mostra abiti di Fausto Sarli, Fernanda Gattinoni, Valentino, Roberto Capucci, Lorenzo Riva, Renato Balestra e altri importanti
stilisti. Nel 1996 si è aggiunto, a questa collezione, il Fondo di abiti appartenuti a Palma Bucarelli (1910-1998), la direttrice della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma dal 1941 al 1975. Ci sono, inoltre, abiti della Sartoria Paradisi di Roma e i depositi di collezionisti come quello della giornalista di moda Maria Vittoria Caruso Alfonsi. Ora vorrei spendere qualche parola per raccontare la mia opinione personale.
Sicuramente è un museo molto interessante, ma devo ammettere di essere rimasta leggermente delusa da un paio di aspetti.
Il primo riguarda la linea temporale delle sale. L’esposizione ha sicuramente una sua linea temporale, ma sinceramente non sono stata in grado di individuarla! Passavo da una sala all’altra un po’ a caso perché non vi era alcuna indicazione riguardo un percorso da seguire. La cosa mi ha leggermente “destabilizzata” perché non riuscivo a trovare un nesso e un filo logico tra le varie stanze.
Il secondo aspetto, invece, riguarda le spiegazioni. Molto interessanti, sicuramente, i pannelli che raccontano la storia e descrivono a grandi linee gli oggetti nella stanza. Ma in certi momenti ammetto di averle trovate leggermente difficili da seguire, dovendomi girare da una parte all’altra della stanza per cercare di individuare gli oggetti di cui parlavano. Probabilmente avere le spiegazioni per i singoli oggetti avrebbe facilitato molto la comprensione di quello che stavo guardando, senza dover ogni volta perdere il filo della lettura.
Detto questo. Il museo è piccolino, lo si visita in un’ora (una e mezza al massimo, andando con calma) e fa parte del polo museale del Lazio. Sicuramente merita di essere visitato per l’argomento che tratta.
Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.00; ultimo ingresso alle 18.00. Il museo è chiuso il lunedì, 1 gennaio, 25 dicembre (salvo aperture straordinarie);
Biglietto: Ingresso libero;
Indirizzo: Via Boncompagni, 18;
Sito web: http://www.polomusealelazio.beniculturali.it/index.php?it/246/museo-boncompagni-ludovisi-per-le-arti-decorative-il-costume-e-la-moda-dei-secoli-xix-e-xx