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Visita al Bunker del monte Soratte

Visita al Bunker del monte Soratte

L’Italia ha tanto da raccontare del suo passato, non solo quello più antico. Parlando con degli amici, all’inizio del 2018, ho scoperto che il Monte Soratte “nasconde” un bunker che è possibile visitare: a maggio 2019, quindi, non mi sono lasciata sfuggire l’occasione! Dopo aver studiato per bene il calendario delle visite guidate, ho scelto di andare a visitarlo l’11 maggio 2019: quel weekend si teneva una apertura straordinaria, a cui hanno preso parte anche numerosi figuranti e mezzi d’epoca. Iniziamo con un po’ di storia di questo luogo, prima di parlare della visita vera e propria e delle informazioni utili.
Bunker del SoratteVista la situazione politica internazionale, nel 1937 viene iniziata la costruzione di questo bunker. Viene scelto il Monte Soratte, non lontano dal paese di Sant’Oreste, per tre motivi:
1) era a una distanza considerata “giusta” da Roma (ovvero poteva essere raggiunto velocemente per mettere al sicuro quanto prima “poche personalità con altissime funzioni di governo”);
2) la natura calcarea del monte avrebbe dato una eccellente protezione (e, in più, sarebbe stato un eccellente punto di osservazione);
3) La riservatezza della zona: l’esercito vi veniva già da diversi anni per le esercitazioni. In un paese agricolo e ancora in evoluzione si riteneva fosse più facile nascondere le motivazioni reali);
Bunker del Soratte Nel 1937 iniziarono le rilevazioni e le analisi geognostiche e nel 1939 iniziarono effettivamente i lavori di scavo. Il progetto iniziale prevedeva 5 lotti che si estendevano per oltre 14 km (in pianta) di gallerie. Il progetto sarebbe andato a perforare il monte Soratte da un lato all’altro e la struttura sotterranea avrebbe potuto ospitare migliaia di persone (tutto doveva continuare a funzionare e doveva essere garantita la sicurezza del governo). Ad oggi esistono gallerie e ambienti per un’estensione di “soli” 4 chilometri calpestabili: le gallerie si sviluppano su un unico piano e alcuni ambienti, invece, sono su più livelli (che avevano scopi di sicurezza o tecnologici). Si tratta, quindi, di poco più di un quarto del progetto iniziale. Il 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, vede un’accelerazione dei lavori di costruzione.
Sono state individuate 21 “caverne” per l’accesso alla struttura e notevoli sono i lavori che, in fase di costruzione, vennero fatti per garantire acqua e aria pulite alle persone che (eventualmente) sarebbero venute a rifugiarsi in questi ambienti.
Bunker del Soratte L’8 Settembre del 1943, quando gli eventi bellici in Italia stavano precipitando, arrivano qui i tedeschi: il feldmaresciallo Albert Kesselring portò qui la sede del “Comando Supremo del Sud” delle forze di occupazione tedesche in Italia. Vennero fatti ripartire anche i lavori alle gallerie e venne iniziata un’opera di mimetizzazione (e protezione) dell’area esterna. Negli anni di guerra il bunker subì numerosi attacchi, ma rimase sempre “in piedi”. Dopo il bombardamento del 12 maggio del 1944 il bunker del Soratte venne abbandonato dai tedescchi, non senza l’ordine di Kesselring di incendiare il bunker per evitare di lasciare
Bunker del Soratte al nemico i documenti che si sarebbero lasciati dietro. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, le gallerie hanno cambiato diverse volte destinazione d’uso. Inizialmente vennero trasformate in polveriera, ma l’elevata umidità degli ambienti sotterranei non depose assolutamente a favore di questa scelta (la polvere da sparo era, poi, inutilizzabile). Gli anni 60, con la Guerra Fredda, segnarono quindi un ulteriore cambio d’uso: la NATO stabilì delle precise norme che i paesi alleati avrebbero dovuto seguire, compresa la realizzazione di un bunker che potesse resistere ad attacchi termonucleari. La scelta italiana ricadde proprio su questa struttura, che avrebbe ospitato le più alte cariche del governo italiano a partire dal presidente della repubblica (con la moglie), i consiglio dei ministri (sempre con relative consorti)  e “poche” altre persone necessarie per portare avanti i compiti dello stato. Vennero quindi iniziati i lavori di adattamento alla nuova funzione, ma anche questi, purtroppo, non vennero mai terminati.
Bunker del Soratte La motivazione? Sembra che vi siano state precise direttive che ne cambiarono la classificazione: dal 1973 le superpotenze hanno in dotazioni armi non convenzionali, capaci di distruggere anche un bunker all’interno del monte Soratte (fino ad allora considerato praticamente indistruttibile). Solo dopo il 2004 il bunker venne ritenuto ormai obsoleto e tornò tra le strutture a disposizione per scopi civili nel 2007. Attualmente se ne occupa l’associazione Bunker Soratte:
Bunker del Soratte: show dell'air club locale lo ha “rimesso a nuovo” e si occupa anche delle visite guidate alle gallerie. Biglietto: costa 10 euro e si paga in loco, quando si ritira il biglietto;
Prenotazioni: obbligatorie, tramite mail o telefono. Offrono “semplici” visite guidate, tour fotografici e giornate-eventi legate a particolari avvenimenti della storia (del bunker). Il calendario lo trovate sul sito ufficiale dell’associazione;
Orari: alle 10:30 la mattina e alle 15:30 il pomeriggio. Gli orari possono variare durante gli eventi (quando sono andato io mi dissero che le visite sarebbero partite ogni venti minuti dalle 10:00 alle 18:00);
Durata della visita: circa due ore;
Foto e video: è possibile farne solo all’esterno. Nelle gallerie è vietato, va fatta attenzione a dove si mettono i piedi;
Consigli utili: quello più importante è di coprirvi! Nelle gallerie la temperatura è di 12°, quindi fa fresco. Inoltre, durante le varie soste potreste infreddolirvi. Se andate nei mesi più caldi portatevi comunque qualcosa da mettervi sopra. Inoltre, vi suggerisco di muovervi per tempo per prenotare la visita, in quanto sono moltissime le persone che vengono a scoprirne le gallerie (soprattutto in occasione degli eventi);

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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