La letteratura di viaggio, lo ammetto, mi affascina sempre di più. Libri più o meno lunghi, più o meno interessanti, che di mese in mese mi portano a scoprire nuove storie e nuovi luoghi. Sui mezzi pubblici, tra casa e l’ufficio, o comodamente seduta a casa ho avuto modo di scoprire tantissimi posti che vorrei visitare (anche) nella realtà. Questo mese vorrei parlarvi del libro “Tre uomini in bicicletta” scritto da Paolo Rumiz
e Francesco Altan. Tre ciclisti più o meno esperti, Francesco Altan, EMilio Rigatti e Paolo Rumiz, partono da Trieste per arrivare fino ad Istanbul. Un percorso relativamente lungo (2.000 km), tante persone che li prendono per matti, i Balcani attraversati dalla povertà e un mondo che non è, però, troppo diverso dal nostro: certo, la povertà dei Balcani non lascia indifferenti, ma ciò che stupisce autori e lettori è l’amicizia e l’apertura che le persone dimostrano nei loro confronti.
Ho letto il libro in pochissimi giorni: brevi e coincisi, tra parole e vignette, gli autori sanno come raccontare al meglio il loro viaggio. Quattro giorni per leggerlo (si, “solo” 4) e molti di più per ripensarci, assimilarlo e capire al meglio la loro avventura: alcuni luoghi ho avuto la possibilità di vederli con i miei occhi, altrettanti vorrei visitarli per capirli e scoprirli partendo dalle loro parole. Ve ne consiglio la lettura? Ovviamente si! Leggero da portare in giro, è un libro che può diventare un ottimo compagno di viaggio (sia per ingannare il tempo in viaggio che da spiaggia).