Mi avevano consigliato di visitare Anghiari, in particolare per il suo lungo rettilineo molto famoso tra i motociclisti. Appena ho potuto, quindi, ho colto la palla al balzo per visitare questo piccolo borgo toscano in provincia di Arezzo (e uno dei Borghi più belli d’Italia). Le prime notizie certe riguardo il borgo risalgono al XI secolo, periodo in cui il paese iniziò a svilupparsi intorno a un’abbazia.
Nel Trecento si rafforzò l’influenza aretina sul borgo e Anghiari cominciò ad espandersi, venne sistemata Piazza del Mercatale e venne aperto il suo famoso rettifilo (1323 – 1329), che unisce Anghiari a Sansepolcro.
Nel 1385 Anghiari si sottomise a Firenze (stessa sorte di Arezzo) e questa “unione” venne sancita dalla Battaglia di Anghiari del 1440 tra Firenze (alleata con Venezia e la Santa Sede) e Milano. La struttura del borgo è “molto semplice”: il borgo del ‘200 è quello più antico e protetto dalle mura di cinta, mentre dal ‘300 in poi si è sviluppata la parte esterna alle mura e lungo tutto il rettifilo verso Sansepolcro. La cosa ancora più bella del borgo? Che,nel corso del tempo, gli edifici di epoca medievale hanno mantenuto relativamente intatta la loro struttura originale! Cosa vedere durante una gita ad Anghiari?
Partiamo da Piazza Baldaccio o del Mercatale che dal 1388 ospita il mercato del mercoledì. Rappresenta una sorta di piazza principale che fa da “raccordo”. La loggia con le fonti fu costruita “di fronte” la piazza stessa, nel ‘300, in concomitanza con la realizzazione del rettifilo. Passeggiando per i vicoli cittadini si arriva al quartiere del Borghetto: si tratta del quartiere che ospita i due musei cittadini, il “Museo della battaglia e di Anghiari” e il Museo statale, e la Chiesa di Sant’Agostino. Il Museo della battaglia e di Anghiari racconta la storia del borgo (ovviamente) e ospita un plastico della battaglia stessa.
Una sezione, interamente multimediale, racconta la storia del dipinto di Leonardo relativo alla battaglia, che andò perso, e di tutte le copie che ne sono state fatte nel tempo. Il museo è aperto tutti i giorni (09:30–13:00 e 14:30–17:30 da novembre a Marzo e 09:30–13:00 e 14:30–18:30 da Aprile a Novembre) e il biglietto intero costa 4 euro (3 euro il ridotto). Per tutte le informazioni ulteriori vi rimando al sito ufficiale del museo. Tra i vicoli del paese è conservata la Chiesa della Badia, ovvero la chiesa più antica del paese. Venne costruita nel 1105, così pare da documenti dell’epoca, e ricostruita nel tardo medioevo. In origine, però, sembra che proprio in questo luogo vi fosse un tempio rupestre. Molto particolare è la sua pianta asimmetrica e la decorazione rinascimentale in pietra serena del secondo altare a sinistra, forse opera di
Desiderio da Settignano. Molto interessante è anche il Palazzo pretorio , situato in piazza del popolo. L’edificio risale al ‘300 e, già in epoca medievale, era sede del tribunale mentre nell’800 questo era il palazzo comunale. Quelli che si trovano sulla facciata sono stemmi di vicari e podestà e al suo interno si trovano affreschi del ‘400. La Torre dell’orologio, chiamata anche “il Campano”, venne costruita durante il XIII secolo e terminata nel 1323. Distruttada Vitellozzo Vitelli nel 1502, venne ricostruita un secolo dopo (quando vi fu posto l’orologio). Nella prima metà del XIX secolo fu restaurata nel modo in cui oggi appare.
Per girare il borgo con tranquillità ci vogliono (un po’ meno di) un paio d’ore, a cui aggiungere ovviamente il tempo necessario per visitare i musei e le chiese. D’estate fa decisamente molto caldo: gli angoli all’ombra sicuramente non mancano, quindi sfruttateli per fare qualche sosta durante la visita al borgo. In conclusione, per quanto possa sembrare simile a tanti altri borhi toscani nati nella stessa epoca, credo che una visita ad Anghiari possa nascondere tante sorprese che non ci si aspetta. Soprattutto, però, a mio avviso merita una visita soprattutto per la sua importanza storica!