Torniamo a parlare di letteratura di viaggio e, questa volta, andiamo in Alaska con “Sola in Alaska” di Ulrike Raiser. Quando Ulrike mi ha contattata qualche mese fa, per parlarmi del suo libro, ammetto di esserne rimasta incuriosita: ho sempre pensato all’Alaska come un paese particolare, da scoprire a passo lento e a contatto con la natura, e per questo ho deciso di cogliere la palla al balzo e dedicarmi alla lettura del libro che Ulrike mi ha inviato.
Il libro racconta il viaggio in Alaska dell’autrice, in solitaria (se non lo aveste capito dal titolo) e con la macchina fotografica e zaino da 12kg come compagni di viaggio. Col suo libro, l’autrice ci porta a scoprire un paese particolare, freddo e dagli spazi immensi: il luogo perfetto per mettersi in contatto con sè stessi ed entrare in contatto con la natura (soprattutto con animali come gli orsi).
Con le sue parole, Ulrike mi ha portata a riflettere su diversi aspetti: il viaggio in solitaria, non per forza semplicissimo, le differenze (anche abissali) tra due paesi separati da così tanti chilometri e, infine, che anche le piccole disavventure possono strappare un sorriso.
Anche i viaggi che ci sembrano facilissimi da organizzare e portare a compimento possono nascondere delle difficoltà, come quelli più complicati possono rivelarsi “semplici”: l’Alaska è un paese dal clima freddo, ma non per questo è un paese difficile da scoprire!
Le 186 pagine scorrono velocemente e il mio interesse per la storia è rimasto sempre alto. Se vi consiglio di leggere il libro? Direi di si! Non importa che siate viaggiatori solitari o meno, sono sicura che anche voi troverete spunti di riflessione durante la lettura.
Nota conclusiva: il libro mi è stato gentilmente inviato dall’autrice, in modo che io potessi leggerlo (ed eventualmente parlarvene). Io l’ho ovviamente letto attentamente e accuratamente, prima di riportarvi la mia opinione in questo articolo.
Ringrazio ancora molto Ulrike, per avermi scritto e avermi inviato il suo libro per farmelo leggere.