Teguise è un paese che si trova al centro di Lanzarote,a nord di Arrecife e a sud di Haría. Più grande di quanto immaginassi (il comune ha 21,152 abitanti) e, forse complice l’atmosfera da giornata molto piovosa, il paese mi ha colpita per l’atmosfera che sembrava quasi surreale.
Arrivando dalla LZ-30 abbiamo trovato posto per la macchina in uno dei grandi spiazzi adibiti a parcheggio in Calle José Betancort e consiglio anche a voi di lasciarla qui: il centro storico è zona pedonale e nel resto della città potrebbe essere complicato riuscire a trovare parcheggio. Proprio accanto al parcheggio si trova una sorta di “robivecchi” che non passa assolutamente inosservato: fateci una sosta, sono sicura che vi intrigherà molto (a me, a tratti, ha messo anche un pochino di ansia, devo ammetterlo).
Il centro, con i suoi vicoli, i palazzi bianchi con alcuni mattoni a vista e le sue “piccole” palme, colpisce i turisti per la sua atmosfera particolare (strana, oserei dire). Arrivati alla piazza principale si nota subito la Iglesia Matriz de Nuestra Señora de Guadalupe: la chiesa più grande di Teguise, venne costruita nel XVI secolo ed è la chiesa principale di Lanzarote, cosa che sinceramente non mi sarei mai aspettata (immaginavo di trovarla ad Arrecife, la capitale) e scoprirlo è stato molto interessante.
Affacciato sulla piazza principale si trova il piccolo museo del Timple che ripercorre la storia del Timple, strumento tipico delle Isole Canarie. Si tratta di uno strumento a corda caratterizzato dalla cassa armonica di dimensioni molto piccole il cui nome deriva dal vocabolo “tiple” (“acuto” o “soprano” in spagnolo) e le cui origini risalgono, probabilmente, dalla chitarra barocca o dalla vihuela, portate nelle Canarie dagli spagnoli durante la colonizzazione (ho studiato bene, vero, le informazioni che ho trovato sulle guide ed i siti ufficiali?!). Per girarlo tutto ci vuole meno di un’ora in quanto è un museo piccolo, ma devo dire di averlo trovato ben fatto e gradevole da girare.
Sempre nel centro di Teguise si trova il piccolissimo museo dell’aloe. Il biglietto d’ingresso è gratuito e le sale sono in tutto 3: vi si trovano alcuni pannelli esplicativi e alcune piante di aloe piantate in una delle sale. Nello shop si trovano una marea di prodotti a base di aloe e c’è l’imbarazzo della scelta per chi vuole portarsi a casa qualcosa. Devo ammettere che questo museo mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca: ho avuto l’impressione che sia stato creato “per dovere”, vista l’importanza dell’aloe a Lanzarote, ma che in realtà non ci fosse un reale interesse nel farlo!
Fuori dal centro abitato si trova il Museo della pirateria. Questo museo si trova nel Castillo de Santa Bárbara, costruito nel XVI secolo all’interno del Vulcano Guanapay ed ex sede del Museo del Emigrante Canario. Questo museo mi ha colpita molto perché, basato su modellini, piccole ricostruzioni e pannelli esplicativi che raccontano la storia della pirateria nell’arcipelago canario, è costruito “su poco” e, nonostante questo, è sicuramente un museo molto interessante! Il biglietto d’ingresso costa 3 euro e il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:00. Oggi è considerato bene di interesse culturale. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito ufficiale (disponibile in spagnolo, inglese e tedesco).
Prima di avventurarvi fino al castello date un’occhiata alle previsioni meteo perché il castello è situato in una posizione elevata e in giorni di tempo brutto con forte vento e pioggia potreste trovarlo chiuso come è successo a noi: il giorno in cui siamo andate a visitare Teguise c’era allerta meteo arancione ed il castello era ovviamente chiuso perché era pericoloso arrivarci e girare negli immediati dintorni (dell’allerta meteo così elevata lo abbiamo scoperto solo una volta arrivate in paese).
Una volta che arrivate qui, comunque, vi consiglio di soffermarvi anche sul panorama: dall’alto del vulcano si può godere di una vista a dir poco splendida, come da molti punti di Lanzarote.