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Blogtour #AITBmanfredonia: storie, leggende e riflessioni su Manfredonia e non solo

Blogtour #AITBmanfredonia: storie, leggende e riflessioni su Manfredonia e non solo

Vi racconto ancora qualcosa del blogtour “#AITBmanfredonia”. Stavolta voglio raccontarvi storie e detti locali che ci hanno raccontato nei giorni che abbiamo passato in quei posti splendidi. Credo, da sempre, che storie paesane e leggende raccontino molto di più dei monumenti riguardo il posto che si sta visitando. E poi, lo ammetto, queste storie mi hanno sempre affascinato.
_MG_0293Si narra che se un turista, uno “straniero”, mangia la rucola di Siponto “si inguaia” con una ragazza di Manfredonia. Sarà vero? lo scopriremo, visto che anche noi l’abbiamo mangiata.
Come già vi ho raccontato, il carnevale allegorico di Manfredonia è uno dei più antichi del sud Italia e la storia del “Ballo in casa” è legata proprio a questo periodo dell’anno. A carnevale si gira per case dove alcune stanze sono “adibite a sale da ballo”, viene messa della musica e si balla… Non sono, però, i partecipanti a decidere con chi ballare, ma le coppie vengono “sorteggiate” ed i ballerini, quindi, non sapranno (mai, in teoria) con chi hanno ballato quella sera! E si, potrebbe anche capitare una coppia “donna – donna” e “uomo – uomo”, perché no??
Ci hanno raccontato che il 25 dicembre, nonostante qui faccia caldo (diciamo 25 gradi, sicuramente non una temperatura invernale), girano comunque tutti col cappotto perché “è natale ed è inverno”! Il primo giorno di primavera, invece, si vestono tutti più leggeri, anche se non è caldissimo, perché “è primavera”!
Il 31 agosto, nell’ambito della festa patronale di Manfredonia, c’è la processione di un’icona della Madonna. Nella stessa occasione c’è la processione dei santi tarlati, in dialetto So’ assüte ‘i Sànde tarléteperché si riferiscono a persone che, solitamente, restano sempre chiuse in casa e vengono smosse solo da eventi eccezionali.
Si pensa che il detto sia nato dalla sorpresa dei fedeli nel veder “partecipare” alla processione anche i simulacri di legno di quei Santi tenuti per troppo tempo nel deposito (e perciò soggetti all’attacco dei tarli).
Passeggiata per il centroVicino al Cafè des Artistes si trova il “Pertüse ‘u mòneche” (“pertugio del monaco”): la scalinata che mette in comunicazione corso Manfredi (il corso principale della città) con largo Diomede, una piazzetta che si trova dall’altro lato della strada rispetto al porto. Usato dai pescatori per andare al mare, il nome “pertugio del frate” deriva dal fatto che era un passaggio usato anche dai frati del Convento di S.Maria delle Grazie per andare al mare al Mandracchio per le loro abluzioni estive.
Ora vorrei chiudere il post con qualche riflessione personale. Il sud Italia è a dir poco splendido, “nasconde” perle come Monte Sant’Angelo e Matera. Il mare è splendido, il tempo (quasi) sempre mite e gradevole. Peccato, però, che sia difficilissimo da raggiungere con i mezzi (aerei e treni), specialmente se c’è la necessità di “andare da una costa all’altra” valicando gli appennini.
In pochi (molto pochi e il GAL daunofantino ne è un esempio) si adoperano per promuovere queste perle italiane e la cosa mi rattrista un po’. Abbiamo questi luoghi splendidi, perché non promuoverli?
La situazione delle linee dei treni è disastrosa: il mio treno ha fatto ben 3 ore di ritardo causa interruzione della linea! Oltre alla partenza in ritardo da Foggia, sono dovuta scendere a Benevento per prendere il bus sostitutivo per Caserta dove ho ripreso il treno e questo ci ha fatto accumulare ulteriore ritardo. Saranno sicuramente lavori costosi (anche se non me ne intendo molto, immagino che non costino per niente poco), ma mi chiedo perché non sistemare una volta per tutte le linee problematiche, così che non ci siano problemi del genere alla prima pioggia un po’ più forte del normale.

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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