Roma ha tanto da offrire, come spesso mi è capitato di scrivere qui sul blog, e questo vale anche per quanto riguarda gli spazi di archeologia industriale destinati a nuova funzione. Tra questi troviamo l’ex mattatoio di Testaccio: nato come mattatoio, appunto, oggi è uno spazio di mostre, eventi e dove troviamo anche attività che sono fisse durante l’arco di tutto l’anno. Qui si trova anche la città dell’altra economia. Oggi vorrei raccontarvi la storia di questo spazio, come si è trasformato nel corso del tempo e cosa è possibile trovarci oggi.
L’ex mattatoio di Testaccio: la storia
L’ex mattatoio di Roma, conosciuto anche come l’ex Mattatoio di Testaccio, nasce come un complesso di
padiglioni alle pendici del monte dei cocci adibito alla macellazione e alla distribuzione delle carni destinate al territorio della città. Nel 1888 l’architetto Gioacchino Ersoch fu incaricato di realizzare il progetto, in quanto si era reso necessario pensare ad un complesso che fosse in grado di rispondere alle nuove esigenze cittadine. Fu scelta una zona già destinata a nuove residenze urbane, con un progetto approvato nel 1872, nell’ambito dell’insediamento commerciale
ed industriale più importante nella Roma di allora. Al progetto partecipò l’ingegnere Filippo Laccetti, il quale pensò anche ad un nuovo sistema di scarico degli scarti alimentari nel Tevere. Il progetto di restauro nasce all’inizio degli anni Duemila, da un’idea di Zoneattive; era un intervento conservativo attraverso il quale sono stati riqualificati i padiglioni utilizzati per i serbatoi dell’acqua, per la pelanda e per la macellazione dei suini. I lavori, iniziati nel 2006, sono terminati nel 2010. All’interno del Campo Boario dell’ex Mattatoio si trova la Città dell’Altra Economia. La “CAE” occupa un’area di 3.500 metri quadrati dove troviamo esposizioni, vendita ed eventi dedicati a quella che viene definita “l’altra economia”: agricoltura biologica e sociale, commercio equo e solidale e altro ancora, oltre ad una libreria e una ludoteca, un biobar e un bioristorante. Si tratta di uno dei primi spazi in Europa dedicati a questa tipologia di economia. Anche in questo caso è stato effettuato un intervento di restauro conservativo, come per tutto il resto del complesso, realizzato secondo criteri che richiamano le pratiche a cui lo spazio si lega.
L’ex mattatoio di Testaccio: cosa c’è oggi
Oggi la struttura non ha più la funzione di mattatoio ed è considerato appartenente all’archeologia
industriale della città di Roma. Qui si tengono diverse attività temporanee, eventi (di una o più giornate); questo oltre ad attività invece considerate “fisse” come la scuola di musica di Testaccio e “porta futuro”; quindi parliamo di uno spazio molto vissuto e vivo, che nell’essersi adattato a “una nuova vita” riesce ad offrire tanto ai visitatori odierni. Molte delle mostre e degli eventi che vi si tengono sono decisamente interessanti e lo stesso vale per la città dell’altra economia. Personalmente lo trovo uno spazio molto affascinante, per come è stato mantenuto il suo passato trasformandolo in qualcosa per il mondo odierno; questo, probabilmente è dovuto al fatto che l’architettura industriale mi ha sempre affascinata soprattutto quando questa viene recuperata.
