Il Lazio è una regione che riserva sempre delle sorprese, ad ogni viaggio o gita che si fa alla scoperta della regione. L’ultima che ho avuto modo di fare è stata la gitta (in giornata) a Vitorchiano, paese della Tuscia Viterbese.
Vitorchiano: la storia
Il nome del paese sembra. derivi da “Vicus Orclanus“, che sembra rivelare una dipendenza del paese da
Norchia (o Orcla), luogo sacro alla dea etrusca Norzia. Alcuni ritrovamenti del secolo scorso rivelano che la rupe dove sorge il paese è abitata già dall’età del bronzo. Quando nel 1199 Vitorchiano si dichiarò libera da ogni legame con Viterbo il borgo fu assediato dalle milizie viterbesi contro le quali fu invocato l’aiuto di Roma. Nel 1201, Vitorchiano fu liberato dall’assedio e divenne feudo di Roma. Ma i contrasti tra Roma e Viterbo continuarono per tutta la metà del Duecento.
Durante il Medioevo Vitorchiano divenne una importante centro urbano. Per secoli fu legata alla avvicina Viterbo, maa si affrancò dal dominio divenendo fedele a Roma.
Vitorchiano: cosa vedere
Una delle prime cose che si notano, entrando nel centro storico di Vitorchiano sono le scale esterne degli
edifici, sostenute da un arco a sesti ribassato: queste scale portano ad un balcone da cui si accede poi all’abitazione. I profferli, così si chiamano, rappresentano un elemento tipico dell’architettura medievale. In Piazza Umberto I si trovano la maggior parte dei monumenti del paese: l’ex chiesa di S. Giovanni Battista, la Casa del Podestà, il Palazzo Comunale e la Fontana a Fuso del XII secolo. Sulla piazza si nota anche la torre dell’orologio, alta 16 metri e inizialmente costruita come difesa per il castello cittadino. A pochi passi sorge anche un belvedere, dal quale si può osservare l’altura (tufacea) su cui venne costruito il borgo. Molto interessante è anche la Casa di Santa Rosa.: la santa bambina visse a Vitorchiano per via dell’esilio dalla sua città natale Viterbo (perché era in contrasto con il dilagante malcostume dei governanti di Viterbo). Le mura di cinta di Vitorchiano sono intramezzate da torri quadrilatere, mentre a est ed ovest troviamo torri circolari. Al centro delle mura troviamo Porta Romana, il più importante accesso al paese. All’interno delle mura troviamo la Porta Madonna della Neve, che anticamente era l’ingresso all’antico castrum.
La statua Moai
Uno dei monumenti per cui il paese di Vitorchiano è diventato famoso è la statua Moai costruita qui nel 1990. Ma andiamo con ordine…
Cos’è un Moai?! Si tratta di una gigantesca statua in peperino, alta sei metri, che riproduce i monoliti antropomorfi dell’Isola di Pasqua ( I “Moai”, appunto).
L’opera venne realizzata dalla famiglia Atan, che veniva da Rapa Nui (l’Isola di Pasqua in lingua locale). L’idea nacque in occasione della trasmissione RAI “Alla ricerca dell’arca”: il giornalista Mino d’Amato, per promuovere il restauro delle statue Moai dell’isola di Pasqua, cercò una pietra che fosse simile a quella utilizzata per le statue originali. Vitorchiano diventò il luogo ideale per la costituzione, in quanto partita del Peperino, una. pietra vulcanica simile alla pietra con cui sono realizzati i Moai. Così, nel Gennaio 1990, la famiglia Atan costruì la statua utilizzando le stesse tecniche di realizzazione “originali dell’isola di Pasqua” con asce e pietre. Questa statua è l’unica scultura Moai in pietra di dimensioni originali esistente fuori dell’Isola di Pasqua. Daal 1990 al 2007 la statua si trovava in Piazza Umberto I°; al rientro da una mostra temporanea di arte precolombiana in Sardegna, venne posizionata in Largo Padre Ettore Salimbeni, area camper comunale affacciata sul belvedere del “Borgo Sospeso”. Dal punto di vista stilistico il Moai è una riproduzione fedele degli originali presenti presso l’Isola di Pasqua. Sul capo il moai porta il Pukapo, copricapo scolpito, composto da due blocchi di peperino. La grande faccia allungata della statua è arricchita dalle ‘Orecchie Lunghe’ e ben definite. L’ombelico indica un ‘centro’ simbolico nell’essere e pare che porti fortuna toccarlo. Come arrivare fino al monolite? Da Piazza Umberto I° si percorre Via della Teverina per circa 300 mt arrivando all’area camper del Comune.
(info sulla statua dal sito comunale di Vitorchiano)
Vitorchiano nel cinema
Vitorchiano, tra i borghi più belli d’Italia, ha stregato tanti visitatori, compresi registi e membri delle mondo del cinema. Mario Monicelli scelse il borgo come set per il film L’Armata Brancaleone.
