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Parigi tra storia e cultura: il Moulin Rouge

Parigi tra storia e cultura: il Moulin Rouge

Tutti desiderano visitare Parigi almeno una volta nella vita, passeggiare tra i suoi eleganti boulevard, visitare i suoi splendidi giardini e scoprire i suoi angoli più nascosti. Conoscere al meglio una città monumentale come la capitale francese non significa, però, solo visitare i suoi monumenti simbolo, come l’Arco di Trionfo, la Tour Eiffel, il Louvre e la Cattedrale di Notre Dame. Oltre, infatti, al patrimonio storico-artistico, c’è anche il bagaglio culturale che identifica Parigi, e tra i luoghi più rappresentativi in tal senso c’è il Moulin Rouge. Visitare questo locale e assistere a uno dei suoi magnifici spettacoli significa fare un tuffo nella storia antica di Parigi, fatta di perbenismo ma anche di ribellione e di riscatto per le donne: lo strumento di lotta è stato il can-can, un ballo vivace e incalzante che ancora oggi ammalia e coinvolge gli spettatori.

Moulin Rouge e can-can: cenni storici

La storia del Moulin Rouge è legata a doppio filo a quella del can-can, una danza gioiosa che ancora oggi è l’elemento caratteristico di tutti i suoi spettacoli.

Le sue origini non sono certe: la parola, molto utilizzata nel XIX secolo a Parigi, indicava comunemente i pettegolezzi un po’ maliziosi sussurrati nei salotti della città. Ebbene, non stupisce che questo termine sia stato adoperato per indicare un nuovo ballo che si presume sia nato dalla quadriglia, la danza di gruppo che veniva ballata alla fine di una serata di svago.

La differenza stava nell’abbigliamento e nelle movenze delle cortigiane che ballavano per i clienti: si dimenavano, a un ritmo altamente incalzante, simulando un ventaglio utilizzando le gambe, con tanto di sollevamento di gonne arricciate. Ad accentuare il carattere scandaloso del can-can era l’abbigliamento, decisamente succinto per quei tempi: si pensi che le ballerine indossavano mutande leggermente più striminzite rispetto a quella sorta di pantaloni che le signore indossavano come biancheria intima.

Il can-can si affaccia a Parigi in un periodo in cui si apre una finestra di apertura mentale in una società in cui vigevano rigidi dettami vittoriani, dove le donne dovevano vestirsi in maniera austera e ballare in modo morigerato. Il can-can si colloca in un momento di exploit tecnologico, artistico e tecnologico.

Dal 1850, grazie a Celeste Mogador, il can-can comincia a essere insegnato nelle scuole di ballo ed entra a far parte degli spettacoli cittadini, compresi quelli organizzati al Moulin Rouge. Il locale è stato fondato nel 1889 da Joseph Oller e Charles Zidler, proprietari in quel momento del Teatro Olympia: il loro scopo era quello di portare a Montmartre i signori più ricchi di Parigi, affinché investissero nello sviluppo del quartiere.

Il successo di questo caratteristico locale fu assoluto, tanto che fu anche visitato da Edoardo VII nel 1890, che si ritrovò entusiasta ad assistere agli spettacoli delle cosiddette “signorine di Parigi”.

Molte sono stati gli artisti che hanno calcato il palco del Moulin Rouge, da Frank Sinatra a Edith Piaf, fino a Dalida e Liza Minnelli: gli spettacoli sono davvero scenografici e le ballerine, sempre sorridenti, li completano con i loro costumi ricchi di paillettes, piume e strass.
Non tutti sanno che il Moulin Rouge, che di fatto è stato il primo edificio parigino a usufruire dell’energia elettrica, mette in scena, per motivi scaramantici, solo spettacoli il cui nome inizia solo con la lettera F: primo fra tutti, l’imperdibile Féerie, con tema fiabesco che coinvolge un’ottantina di artisti, tra cui 60 ballerine.

Assistere a uno spettacolo al Moulin Rouge

Il Moulin Rouge manda in scena i suoi spettacoli ogni giorno, dal lunedì alla domenica, dalle 21:00 alle 23:00: gli eventi hanno una durata di circa 2 ore e sono accessibili anche ai bambini che hanno un’età superiore ai 6 anni. Chiunque speri di immortalare qualche momento dello spettacolo in video o foto, sappia che non è possibile: si può solo acquistare, a circa 20 euro, il materiale fotografico ufficiale venduto dallo staff del Moulin Rouge. L’abbigliamento consigliato è certamente formale, ma è sempre bene ricordare che non si tratta di andare alla prima dell’Opéra National de Paris: eleganti sì, quindi, ma non troppo.
Per quanto riguarda la questione Moulin Rouge biglietti, il biglietto base include “solo” lo Champagne. Il prezzo del ticket sale se si aggiungono gli extra, ovvero bevande ed eventuale cena, che può essere tra 4 opzioni possibili, che naturalmente cambiano a seconda della stagione e comprendono un antipasto, un piatto principale e, poi, l’immancabile dessert. Il Moulin Rouge si trova a Pigalle, nel cuore di Montmartre, ed è ottimamente collegato al resto della città mediante il trasporto pubblico: si possono utilizzare il servizio VTC, il taxi oppure la veloce Linea 2 della Metropolitana, scendendo alla fermata Blanche (attiva fino alle ore 1:15 di notte).

Non solo Moulin Rouge: cosa vedere a Montmartre

Il Moulin Rouge, con il mulino rosso che lo sovrasta e gli affascinanti interni vintage, è solo una delle tante attrazioni di Montmartre, il romantico quartiere parigino legato agli artisti. Pare che la nascita del Moulin Rouge abbia seguito a ruota quella del Moulin de la Galette, antica sala da ballo frequentata da personalità come Van Gogh, Gauguin e Renoir: oggi è un ristorante, riconoscibile dal Moulin Radet che lo sormonta, situato in Rue Lepic.
Se si parla di artisti, non si può non citare la piazza principale di Montmartre, ossia Place du Tertre, dove abitavano Utrillo e Picasso: qui, i disegnatori e gli artisti di strada realizzano le loro opere sotto gli occhi dei turisti, in un’atmosfera pittoresca e suggestiva.
L’altra piazzetta nota del quartiere è Place Louise Michel, dalla quale parte una scenografica scalinata che porta dritta alla Basilica del Sacro Cuore, dal cui belvedere si gode di una delle più belle viste su Parigi. La chiesa presenta una sontuosa facciata in alabastro bianco, mentre all’interno conserva un meraviglioso soffitto ricoperto da mosaici. Ben più antica è la vicina Chiesa di St Pierre, risalente al III d.C. e restaurata nel ‘500: proprio qui, nel 1534, Ignazio di Loyola fondò la celebre Compagnia di Gesù.
Il romanticismo di Montmartre è sottolineato anche dalla presenza del Muro dei JeT’Aime, ricoperto da ceramiche azzurre sulle quali sono incise le parole “Ti amo” in quasi tutte le lingue del mondo. A proposito di muri, non si può non ricordare che a Montmartre si trova Le Passe Muraille, una scultura in bronzo raffigurante un uomo che esce proprio da un muro: è stata realizzata nel 1989 dall’artista Jean Marais per omaggiare il personaggio del romanzo di Marcel Aymé. Da vedere infine il Museo Dalì, ricco di opere dell’artista catalano, e il Montmartre Museum, dove Renoir visse e dipinse “Il ballo al Moulin de la Gallette”: alle spalle di questo spazio museale, dedicato allo sviluppo artistico di Montmartre, si trovano i celebri vigneti Clos Mont, dia quali si ricavano all’incirca 800 bottiglie di Beaujolais e di Pinot Nero.

**Articolo in collaborazione con hellotickets.it**

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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