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La suburra e i suoi sotterranei – Roma antica

La suburra e i suoi sotterranei – Roma antica

Quello che oggi conosciamo come Rione Monti, a Roma, anticamente era la suburra. Si trattava di un quartiere popolare della città, zona dove si trovavano moltissime insulae (i condomini della antica Roma); anticamente il quartiere si estendeva tra l’Esquilino, in particolare dal colle fagutale, e le pendici del Quirinale e del Viminale poco più sopra. Oggi andiamo insieme a scoprire una parte della storia della suburra e una piccola parte del suo sottosuolo.

Suburra: un po’ di storia della zona

Il termine “Suburra” viene da “sub urbe”, che significa sotto la città: in effetti la zona, la valletta, era in una posizione più bassa rispetto al resto della città. Inoltre, la vallata era anche più profonda.
Di quello che era un tempo l’antica suburra rimane oggi un muro in tufo di fronte l’hotel forum, accanto all’area dove si trova il foro di Nerva (dove troviamo ancora il basamento del tempio di Minerva e delle colonne del porticato). Era un muro costruito da Augusto, caratterizzato dal fatto che non venne utilizzata alcuna malta per costruirlo. Inoltre il muro era molto alto, intervallato da tre marcapiani in travertino;  i fori Imperiali si appoggiano al muro. Lo scopo di questo muro? separare la zona della suburra da quella dei fori, per via degli incendi che spesso scoppiavano nella zona popolare; ovviamente il muro, che non è rettilineo, era intervallato da passaggi per passare da una zona all’altra.
A pochi passi dal muro troviamo la Torre dei conti, che in realtà non faceva parte del quartiere della suburra. Era di proprietà dei conti di Segni e in origine era alta più di 50 metri; crollò nel terremoto del 1349 e oggi è alta circa 30 metri. La zona dell’antichità potremmo dividerla in due parti: la Suburra Maior, situata verso il Viminale (e dove avevano casa gli aristocratici) e la Suburra minor (quella più in basso e più popolare). In epoca imperiale il quartiere era già densamente popolato, prendendo effettivamente forma durante l’epoca repubblicana. Gli incendi rappresentavano, in epoca antica, il principale problema della zona: le cucine erano molto rudimentali e la cenere spenta male spesso era causa appunti di incendi. A piazza della suburra troviamo una  targa rotonda che ricorda la presenza di una chiesa, purtroppo andata persa. Al 1800 risalgono degli scavi che modificarono in parte la zona, come ad esempio quelli per realizzare via Cavour, per collegare la zona della stazione termini con la zona di via dei fori Imperiali.

Suburra: sotto la chiesa di San Lorenzo in fonte

Lungo via Urbana si trova la chiesa di San Lorenzo in fonte. La storia della chiesa nasce dall’iscrizione “S. LAURENTIO ET IPPOLYTO MARTIRIBUS” che troviamo sull’architrave.
La leggenda narra che San Lorenzo, catturato presso catacombe di San Callisto dalle milizie dell’imperatore Valeriano, “scampò” al martirio e venne affidato al centurione Ippolito, che lo rinchiuse nel sotterraneo del suo palazzo. l’edificio si trovava appunto in via Urbana, e qui Lorenzo incontro Lucillo (un povero cieco).La stessa leggenda ci dice che il cieco incarcerato con lui riacquistò la vista grazie a Lorenzo e Ippolito si convertì al cristianesimo. La chiesa è molto piccola, a navata unica, e la facciata che vediamo oggi risale aall’800. Le fonti che ci raccontano di San Lorenzo sono tutte successive all’anno 250 dopo Cristo, quindi raccontano solo la ultima parte della sua vita.Sappiamo che sotto il pavimento odierno si trovano resti della chiesa antica. Gli affreschi intorno all’altare rappresentano alcuni momenti della vita di Lorenzo.
Da una porta sul lato sinistro della navata (guardando verso l’altare) scendiamo nei sotterranei, per arrivare alla stanza dove fu incarcerato San Lorenzo. Scendiamo fino a sei metri sotto il piano di calpestio moderno e il corridoio arriva fino a 18 metri dall’abside della chiesa. Arrivati alla stanza/cella di San Lorenzo vi troviamola fonte di acqua che sembra fosse sgorgata durante la permanenza del santo; si tratta di un pozzetto con un bassorilievo seicentesco, nel quale vediamo Lorenzo intento a battezzare Ippolito.

Ancora oggi non sappiamo esattamente da dove arrivi l’acqua della fonte: probabilmente è un antico rivus che scende dalle pendici del Quirinale e passa per questa piccola stanza, arrivando ai condotti fognari della Cloaca Maxima. Possiamo notare delle parti murate, dovute alla costituzione della metropolitana in epoca moderna (la fermata “Cavour” della linea B non è poi così distante dalla chiesa).
Per concludere la storia di Lorenzo: venne giustiziato a San Lorenzo in Panisperna, mentre a San Lorenzo in Lucina possiamo trovare i resti della graticola.

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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