Napoli è una città che ho imparato a conoscere solo negli ultimi anni e, quindi, mi è venuto naturale cercare di conoscerla anche attraverso spunti letterari e cinematografici. Per caso, durante un giro in libreria, ho trovato il piccolo libro “A Napoli con Totò. Dalla sanità alla luna” scritto da Loretta Cavaricci e Elena Articoli De Curtis: visto che negli ultimi anni ho visitato spesso il capoluogo partenopeo non ho resistito all’idea di riscoprire la città attraverso Totò, i suoi personaggi e i suoi luoghi.
A 120 anni dalla nascità di Antonio de Curtis, le due autrici portano i lettori a scoprire la città attraverso i luoghi di Antonio e Totò: al centro di tutto il rione Sanità, rione natale dove Antonio de Curtis è sempre tornato per aiutare la gente povera che qui ancora ci viveva (e vive). Il libro, sicuramente breve e veloce da leggere, vuole portare chi lo legge nei vicoli meno noti ai turisti, a scoprire la trama dei luoghi più nascosti di Napoli: le antiche catacombe dove Totò gioca bambino; la salita dei cinesi ne “L’oro di Napoli”, dove Totò interpreta il Pazzariello; nelle stanze del Duomo, aperte ai visitatori, dove oggi è conservato il tesoro di san Gennaro (oggetto di un celebre furto cinematografico) e altri luoghi della sua storia pubblica e privata. Molto interessanti sono anche la testimonianza del premio Oscar, Dante Ferretti (“Ero innamorato di Totò, Napoli è lui”) e un dialogo immaginario tra Totò e Pulcinella,pensato per raccontare le atmosfere teatrali degli esordi di Antonio de Curtis attore.
Come dicevo qualche riga più su, si trama di un libro molto breve che si legge in una giornata. Ovviamente non si tratta di una guida nel senso più comune del termine, ma proprio per ciò che si prefigge di raccontare risulta essere una lettura molto gradevole e che offre molti spunti. Entro la fine dell’anno tornerò certamente a Napoli e ho già in mente di fare una lunga passeggiata alla scoperta della città di un pezzo importante del cinema italiano.