Inizio a raccontarvi di Malta e del mio (breve) soggiorno attraverso un breve racconto fotografico della street art a Sliema. Io ho soggiornato proprio in questa piccola città, spostandomi a piedi per le sue stradine e, quasi per caso,
ho iniziato a scoprire i primi murales: così è nata l’idea di girare a caccia di street art per condividere anche con voi la bellezza di alcuni di questi disegni.Lungo il muretto che delimitava la spiaggia davanti al nostro hotel ho notato le prime opere di street art già il primo giorno. Dai colori scuri (ed un po’ cupi, devo ammetterlo), mi hanno colpita proprio per questo particolare prima che per la loro bellezza. Osservandolo bene ho scoperto (anzi, dedotto) che questa opera è stata fatta per un festival che si è tenuto proprio a Sliema (non ho trovato specificato, da nessuna parte, l’anno. Forse è solo sfuggito a me, non saprei dirvelo). Continuando la passeggiata lungo Tower Road, nell’area di un parco giochi decisamente ben tenuto, ho trovato questo secondo murales che, vista la grandezza dei piccioni e visti i colori, dal vivo secondo me mette anche un poco d’ansia anche se è sicuramente molto bello e ben fatto. Sapevo che ce n’erano anche altri, alcuni anche molto interessanti. Ad esempio avevo visto già l’enorme murales dalla storia molto interessante, che unisce Malta e l’Italia:
“[…] L’uomo “entra” dentro il tunnel a Silema, Malta, e ne “riemerge” a Sapri, a 700 chilometri di distanza: molto più lunghe le distanze percorse dai migranti in cerca di una vita migliore, per raggiungere le coste europee, maltesi o italiane.[…]”. La storia, personalmente, l’ho scoperta incappando, su facebook, in un articolo dell’Huffington Post. Si trova in una strada laterale, all’interno di un grande parcheggio a pagamento per le auto, ma lo si vede benissimo in lontananza camminando sempre lungo Tower Road. Durante la lunghissima passeggiata della prima sera a Malta avevo visto anche alti murales lungo la spiaggia di scogli che costeggia la zona che sembra essere un po’ più residenziale di Sliema ed ho deciso di ritornarci armata di macchina fotografica perché erano molto interessanti e volevo fare qualche foto. Non mi dilungo troppo a parlarvene
per due motivi: credo, innanzi tutto, che “parlino meglio le foto” e inoltre rischierei di dilungarmi ripetendo all’infinito sempre le stesse cose. Che ne dite? Ce n’è uno che, per qualche motivo, vi colpisce più degli altri? Fatemi sapere