Inauguro la nuova veste del blog con questo secondo (ed ultimo) post riguardo l’EXPO. Dopo avervi raccontato, ormai un mese fa, i padiglioni che ho definito “si e ni”, oggi vorrei raccontarvi quali padiglioni non mi sono piaciuti e per quali motivi mi sento di consigliarvi di non visitarli ed andare oltre. Inizio senza troppi indugi col padiglione della Moldova e quello della Lituania che, entrambi, mi sono sembrati tristi e decisamente spogli. Sembra quasi che, chi li ha pensati e poi “costruiti” non abbai avuto la voglia (e il tempo) di dedicarsi a questo lavoro che poteva quindi essere fatto decisamente meglio.
Sono voluta entrare nel padiglione della Thailandia perché è un paese che vorrei assolutamente visitare per “eliminare i brutti ricordi” che ne ho (per motivi di famiglia, che non sto qui a raccontarvi). L’idea poteva essere sicuramente bella ed interessante, visto l’utilizzo ampio dei video (e sapete quanto a me piaccia fare e vedere i video), ma sinceramente credo che l’abbiano sviluppata molto male (ho avuto l’impressione che l’abbiano sviluppata senza metterci troppo impegno).
Vista la poca fila davanti il padiglione del Sudan abbiamo deciso di entrare e anche questa si è rivelata una scelta “sbagliata” (potevamo dedicare il tempo ad altri padiglioni): mi è sembrato un bazaar per turisti, niente a che vedere con quello che mi aspettavo di trovare all’EXPO (il cui argomento è l’alimentazione). Per il Turkmenistan il discorso è simile a quello appena fatto, come se chi lo ha pensato e realizzato avesse perso o dimenticato qual è l’argomento dell’EXPO.
Uno degli ultimissimi padiglioni che abbiamo visitato è quello della Repubblica Ceca che inizialmente sembrava interessante e carino ed invece, passato il primo piano, è “peggiorato” diventando addirittura poco comprensibile.
Ora vi parlo dei “cluster”, ovvero aree in cui si trovano i padiglioni dei paesi accomunati da una o più coltivazioni. Ce ne sono diversi e quelli che ho visitato mi hanno delusa tutti quanti, tranne che due padiglioni (che specifico qui nel post e di cui vi ho parlato in quello del mese scorso).
I cluster che io ho visitato sono questi:
“cacao e cioccolato”
“Frutta e legumi”
“Spezie”
“cereali e tuberi“ (escluso il padiglione del Venezuela, di cui vi ho già parlato)
“zone aride“
“isole, mare e cibo”
“Bio Mediterraneo“(Egitto escluso)
“Caffè”
“riso“(dove si trova il padiglione dell’India, chiamato “basmati” e, quindi, impossibile da riconoscere dall’esterno!)
Perché dico che mi hanno delusa? Per un motivo molto semplice, comune a tutti i cluster: mi è sembrato, entrando in tutti i padiglioni (tranne i due segnalati), di entrare in tanti piccoli bazaar che vendevano prodotti artigianali locali e dove il cibo era (quasi) inesistente!
La cosa mi ha lasciato un attimo interdetta, in quanto, come sappiamo tutti, l’argomento dell’expo è l’alimentazione e mi aspettavo, come nei padiglioni che ho apprezzato, di trovare riferimenti al cibo, all’alimentazione e cosa fa il paese da questo punto di vista.
Con questo post concludo, finalmente direi, il racconto sulla mia esperienza ad EXPO e spero che possa esservi utile se state per andare a visitare l’esposizione o se stavate cercando i racconti e le opinioni di chi l’ha visitata per decidere se andarci o meno.
Fatemi sapere la vostra opinione riguardo l’EXPO e anche se i miei due post vi sono stati utili in qualche modo!
PS: VI piace il nuovo blog? Fatemi sapere