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(Disavventure e) racconti da Aeroporto (parte seconda)

(Disavventure e) racconti da Aeroporto (parte seconda)

Il primo capitolo di “storie e disavventure” da aeroporto risale ormai a due anni fa. Ho pensato che fosse quindi ora di aggiornarlo un pochino, con altre 4 storielle da aeroporto.

—> Questa prima storia di oggi non l’ho mai raccontata, se non a pochissime persone (quasi tutti familiari). Dicembre 2011: faccio scalo all’aeroporto di Vienna, durante il viaggio di ritorno dalla Thailandia (dove rimasi per 3 settimane non per vacanza, ma per motivi di famiglia). Come all’andata dovevo cambiare aereo per l’ultima parte del viaggio, da Vienna a Roma.
Arrivo vicino al gate da cui dovevo partire, guardo (ma evidentemente male) e vedo una fila a cui mi accodo. Al momento di passare il controllo del metal detector, dopo aver messo la valigia sul nastro, (a Vienna fanno doppi controlli di sicurezza), la donna della sicurezza guarda la carta d’imbarco e, gentilmente, mi fa notare che ero nella fila sbagliata e quello che partiva da li non era il mio volo.

—> Diversi anni fa, ancora prima della storia che vi ho appena raccontato, me ne capitò un’altro. Andavo a Venezia ancora abbastanza spesso e, quel giorno, stavo andando proprio a trovare mio papà e la famiglia. Ricordo che pensai qualcosa come “ho troppe cose in mano” e, per questo, infilai documento e carta d’imbarco nella tasca posteriore dei pantaloni. Indovinate un po’ cosa non trovavo più pochi minuti dopo? La carta d’imbarco, ovviamente!! Mi ricordo che ritornai sui miei passi alla velocità della luce per cercare di trovarla, mi feci il percorso avanti ed indietro per non so quante volte finché non arrivò il lampo di genio: chiediamo al banco informazioni Alitalia (o forse era quello delle liste d’attesa, non ricordo). Per fortuna qualcuno aveva visto la mia carta d’imbarco per terra e, invece di buttarla od ignorarla, l’ha portata al banco Alitalia.
(distrazione “da gioventù”? Chissà, fatto sta che quella volta mi sarebbe costata cara, forse).

—>Marzo 2013, aeroporto Leonardo da Vinci. Dovevo partire per andare a Berlino dove si tiene ogni anno, a marzo, l’ITB (fiera del turismo). Dopo circa 15 minuti di ritardo per un motivo a noi (ancora) sconosciuto, ci fanno passare le porte del gate a Fiumicino. Ci lasciano in attesa altri 10 minuti e ci domandiamo tutti perché, visto che siamo ad un passo dall’aereo e, quindi, dalla partenza.
Uno dei passeggeri all’inizio della fila, ad un certo punto, si gira e dice, ad alta voce: “indietro, dobbiamo tornare tutti indietro. Per ora non imbarcano”. Lo ammetto, per i primi 2 minuti circa ho pensato ad uno scherzo, che questa persona (insieme magari a qualche amico) volesse fare una sorta di scherzo per arrivare “per primo” a sedersi e invece no: dopo pochi secondi, in cui nessuno si è mosso, ma gli sguardi perplessi sono stati tanti, esce uno stewart che ci dice che si, dobbiamo tornare tutti indietro! In sostanza: c’era da sostituire una ruota dell’aereo e ci dicono che avremmo accumulato circa 40 minuti di ritardo! Poco male, per certi problemi meglio aspettare 40 minuti di più in aeroporto.

—> 29 luglio 2015, ritorno da Catania (dopo il tour Milano – Catania in Ape calessino). Incendio (la mattina) della pineta vicino l’aeroporto di Fiumicino, partenza del nostro aereo da Catania alle 20:05. Arriviamo in aeroporto alle 19 circa ed il volo è stato già spostato alle 21:20 (a causa dell’incendio a Fiumicino, da dove non decollavano aerei). Passiamo i controlli di sicurezza, ci prendiamo una cosa da mangiare e ci mettiamo in fila. Tempo 20 minuti, volo spostato alle 23:20!
Bene, ok.. Respira, calma e sangue freddo…. Un corno! Il volo viene spostato ancora, a mezzanotte! Ancora: calma e sangue freddo, alla fine alle 2 sarei a casa, a letto.. E invece no! Volo spostato di un’altra mezz’ora, alle 00:30. Alla fine, dopo 5 ore di aeroporto, un amaro al bar, essermi quasi addormentata sul prato esterno dell’aeroporto di Catania e altri (quasi) 10 minuti d’attesa sulle scale, per l’arrivo dell’autobus per arrivare all’aereo, riusciamo a partire. Da che dovevo arrivare a casa alle 22:30 del 29 luglio, sono arrivata a casa quasi alle 3 del mattino del 30.

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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