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Berlino e la storia ingombrante

Berlino e la storia ingombrante

Continuo a raccontarvi la città attraverso altri luoghi della storia del XX secolo, tra musei, luoghi ormai diventati ritrovi turistici e luoghi che dimostrano come si possa “andare oltre” e trasformare tutto in qualcosa di interessante ed istruttivo da vedere.
Comincio parlandovi del Gedenkstätte Berliner Mauer, che si trova anche vicino all’appartamento dove ho soggiornato. Si tratta del principale luogo in cui viene “ricordata” la divisione cinquantennale della Germania.
Questo sito “di ricordo” si estende per circa un chilometro, comprendendo un tratto originale del muro, delle installazioni che “mostrano” la continuazione del muro, una cappella e delle targhe esplicative (in tedesco) che raccontano cosa simboleggia il sito stesso.
Gedenstätte Berliner Mauer
Vi è anche quella che viene chiamata la “finestra della rimembranza“, parete dell'”area A” tappezzata di foto che raccoglie le foto delle persone che persero la vita cercando di passare il muro: aiuta a dare un volto a queste persone che, altrimenti, sarebbero (già) dimenticate da tutti, soprattutto da chi non ha vissuto quel periodo storico se non attraverso i libri di storia. Peccato che le targhe siano solo in tedesco (almeno quelle che io ho provato a leggere) e quindi risulti difficile capirne fino in fondo il profondo significato.
Anche la East Side Gallery ha come “tema centrale” il muro di Berlino: un tratto di muro lungo poco più di un chilometro è stato trasformato da divisione a galleria d’arte a cielo aperto. Ho passeggiato per più di un’ora per vederlo tutto e soffermarmi il tempo “necessario” per osservare tutti i murales e ho visto qualcosa di più di un “pezzo di muro con dei (bei) disegni sopra”, ci ho visto la voglia di trasformare
Alcuni murales, oltre ad essere veramente belli, sono molto famosi.
East Side Gallery

Ho deciso di visitare anche la”Topographie des Terrors“, un progetto/museo con ingresso gratuito che cerca di raccontare il sistema del terrore instaurato dai nazionalsocialisti in Germania (e poi nei paesi occupati). Si trova proprio nell’area in cui, dal 1933 fino al 1945, si trovavano le centrali del terrore nazista.All’interno della spaziosa struttura, si trovano pannelli esplicativi che raccontano quel periodo di terrore. Vi sono i pannelli esplicativi che procedono in ordine cronologico, con spiegazioni in tedesco ed in inglese e diverse foto. Sito esaustivo nel raccontare la storia: mi e piaciuto il fatto che questa venisse raccontata principalmente attraverso le foto.
topographie des terrors

Seguendo il consiglio di chi Berlino lo aveva già visitato, sono andata anche al DDR Museum (6€ per il biglietto intero e 4€ per il ridotto). Si tratta di un museo interattivo che riguarda il quarantennio della Repubblica Democratica Tedesca. Questo museo, che si gira in poco più di un’ora, racconta com’era la vita delle persone comuni in quel quarantennio. Mostra il controllo che il potere aveva sulla vita di queste persone. La cosa più bella è che le cose esposte possono essere toccate dai visitatori del museo e credo sia inutile dirvi che proprio per questo il museo ha, per me, una marcia in più.
DDR Museum

Concludo il giro con il Checkpoint Charlie, che mi ha veramente delusa. In funzione dal 1945 al 1990, era un posto di blocco che collegava il settore di occupazione sovietico con quello americano. Oggi, però, è solo una macchina “mangia turisti”, lasciato li non per “ricordare” anche questa parte di una storia un po’ ingombrante, ma solo perché i turisti continuino a passare di lì e, magari, a spendere qualche euro in più in zona dopo aver fatto una foto con gli “attori-soldati” davanti a quello che dovrebbe essere il gabbiotto del Checkpoint.
Check Point Charlie

Vi lascio anche il link al set con tutte le foto scattate a Berlino

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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