Alcuni quartieri di Roma sono entrati nell’immaginario comune per i più svariati motivi: architettura, locali, e altri ancora. L’EUR, quartiere definito come “monumentale”, è sicuramente uno di questi.
EUR: da utopia a quartiere moderno
Nel 1942 si doveva tenere a Roma l’esposizione universale e, intanto, Mussolini avrebbe voluto festeggiare i 20 anni del fascismo e la grandezza di Roma.
EUR: un po’ di storia
L’idea iniziale per costruire il quartiere per l’esposizione era di costruirlo al porto di Ostia. Perché? Semplice:
Mussolini voleva “espandere” Roma verso Ostia. Si nota, guardando i progetti per il quartiere, come l’idea alla base del progetto somigliasse molto ai giardini di Versailles.
La Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, blocca però i lavori per la costruzione del quartiere (e quindi l’esposizione universale). Tra il 1953 e il 1959, con l’arrivo delle olimpiadi di Roma (1960), il quartiere viene finalmente concluso.
Alla scoperta del quartiere
Il quartiere inizia a Piazza Guglielo Marconi, dall’aspetto imperiale. Alla base del quartiere troviamo una struttura basata su cardo e decumano, come le città dell’antica Roma: all’incrocio si trovava quello che anticamente sarebbe stato il foro cittadino, al centro del quale c’è l’obelisco.
Non passano sicuramente inosservati i propilei danno accesso al museo della civiltà. Via Cristoforo Colombo doveva essere l’autostrada del mare. La strada inizia alle Terme di Caracalla, praticamente da dove finiva lo sventramento voluto da Mussolini. Non lontano dal museo della civiltà si trova il Palazzo dei Congressi, che si trova “opposto” al palazzo della civiltà italiana. Ci sono alcuni aspetti interessanti da ricordare, per quanto riguarda questo edificio: la cupola è a gittata unica e il blocco superiore è indipendente rispetto al resto dell’edificio. Sulla pensilina doveva esserci una quadriga: viene però fatto il calco, ma i cavalli non vengono mai fusi (ad eccezione di un’ unica copia, in possesso della famiglia Leone). Basta spostarsi di poco per ritrovarsi di fronte ad alcuni altorilievi molto interessanti,
che si trovano sul palazzo dell’INA e sul Palazzo dell’INPS (repubbliche marinare sull’edificio INPS e citazione di Roma contro Cartagine, che riprende il tema del colonialismo).
Lungo via Ciro il Grande si trova il Palazzo degli Uffici. Venne progettato in due anni e la sala delle fontane doveva essere la biglietteria e il centro accoglienza dell’Esposizione Universale. Nella sala dei modelli si trovano ancora modelli e plastici del quartiere. Da questo palazzo “prende vita il quartiere” e Mussolini posò qui la prima pietra del quartiere EUR. Accanto alla porta d’ingresso si trova un rilievo che racconta la storia e l’evoluzione di Roma attraverso quella che è stata la sua evoluzione architettonica ed edilizia. Sul retro, nel cortile, si trova quella che viene chiamata la fontana delle aquile.
Dal colosseo quadrato al laghetto
Immancabile è una sosta al quadrato della concordia, ovvero il palazzo della civiltà italiana (chiamato anche colosseo quadrato).Sapevate che gli archi sulla facciata sono in numero uguale rispetto alle lettere del nome di Mussolini? In orizzontale troviamo gli archi dell stesso numero delle lettere del cognome Mussolini e in verticale il loro numero corrisponde al numero delle lettere del nome (Benito). Ai quattro angoli si trovano quattro dioscuri; oggi, al suo interno, si trova il quartier generale della casa di moda Fendi.
In piazza caduti sul lavoro si trova una scala di raccordo con viale Europa, che molti romani conosceranno (anche) grazie a tutti i negozi che vi si trovano (e che la trasformano in via dello shopping per molti adolescenti). La strada si trova all’ombra della Basilica di San Pietro e Paolo, che ha una pianta a croce greca e cupola a doppia calotta (interna ed esterna) per distribuire il peso. In cima alla scala si trovano le statue dei due santi: a destra San Pietro, con le chiavi, e a sinistra San Paolo. La passeggiata non può che finire al laghetto dell’EUR, dominato dal palazzo dell’ENI. Il parco del laghetto era presente fin dall’ideazione del quartiere, ma la sua realizzazione risale solamente nel dopoguerra.