Roma è una città dal fascino senza tempo
Quando ho trovato il libro “Roma, non basta una vita”, scritto da Silvio Negro, l’ho comprato senza pensarci due volte. Iniziamo parlando dell’autore: come riportato anche dall’introduzione del libro (pubblicato postumo), Silvio Negro è stato capo della redazione romana del Corriere della Sera ed anche un vaticanista
molto importante. Il libro raccoglie numerosi degli articoli scritti dallo stesso Negro, suddivisi in due parti/sezioni: la prima raccoglie gli articoli scritti dal 1933 al 1943; la seconda quelli usciti tra il 1944 e il 1959. Ci si ritrova a leggere una sorta di guida che porta il lettore alla scoperta di quella Roma sparita definitivamente, cambiata o finita nascosta in fondo al Tevere. Negro, attraverso i suoi testi, racconta ai lettori anche gli angoli sconosciuti della città, quelli che si aprono in maniera inaspettata appena si gira un angolo. Molte di queste tracce sono purtroppo scomparse: la Roma di oggi risulta decisamente diversa rispetto a quella descritta dall’autore, ovvero la Roma della guerra e dell’immediato dopoguerra.
«Tutte le città cambiano, ma Roma non è cambiata, è scomparsa, come fosse finita in un buco nero» (introduzione di Malatesta)
Forse è stata proprio questa differenza, questa Roma così lontana e a me in parte sconosciuta, a farmi appassionare alla lettura. Parliamo di un libro che riporta indietro nei decenni e in parte mi ha portata a fare un po’ di parallelismi con oggi (per provare a capire come la città è cambiata nel tempo).
Forse la lettura non scorre sempre in maniera molto facile, per due ordini di motivi: parliamo di contenuti nati come articoli e non come contenuti di un libro; inoltre parliamo anche di testi scritti con uno stile a cui molti non sono abituati, uno stile “antiquato”. Ma credo che forse sono anche queste caratteristiche a dare al libro una marcia in più.
Comprarlo o non comprarlo, è questo il dilemma… Personalmente direi di si! Soprattutto per chi ha voglia di scoprire una parte della storia moderna di Roma, per provare a capirne e immaginarne l’evoluzione nei decenni dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri.
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