La Basilica di San Martino ai Monti, il cui nome esatto è Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti, si trova sul Colle Oppio
Perché sono andata a visitare la chiesa di San Martino ai Monti? Perché ho scoperto che “nasconde” dei sotterranei di epoca romana, mentre cercavo qualche visita guidata interessante a cui partecipare.
NB: Potete anche vedere i sotterranei da soli, senza prenotare visite guidate, durante gli orari di apertura della chiesa. Io ho scelto di prender parte a una visita guidata (con i ragazzi di Roma Sotterranea) perché mi intressava avere qualcuno che mi spiegasse cosa stavo guardando, trattandosi di argomenti di cui conosco veramente poco.
Bando alle ciance e iniziamo a parlare dell’argomento per cui siamo qui e iniziamo da un po’ di storia della Basilica. I sotterranei di San Martino ai Monti sono il classico esempio di sotterraneo di epoca romana ed è possibile vedere chiaramente la stratificazione di edifici avvenuta nel corso del tempo. La facciata della Basilica risale al ‘600 e i due Santi sulla facciata sono proprio San Martino e San Silvestro. Rimanendo ancora all’esterno, la Basilica poggia su dei blocchi di tufo che dovevano far parte di mura di epoca romana, che però probabilmente vennero spostate dal loro luogo originale. Nel corso dei secoli la città ha subito tanti cambiamenti e circa nel 1200 i sotterranei finirono “coperti”, per essere scoperti una prima volta nel ‘600. Solo nel 1900, però, vennero riportati definitivamente alla luce (dopo l’ennesima riscoperta).
Prima di scendere nei sotterranei ci soffermiamo un attimo all’interno della Basilica. Molto interessante il ciclo di affreschi di Nicola Douget: 18 episodi della storia del profeta Elia che, al contrario di quanto accadeva all’epoca, si concentrano soprattutto sui paesaggi. Le colonne risalgono al IX secolo, agli “inizi” della storia di San Martino ai Monti; si nota che sono state rialzate, perché con i vari cambiamenti subiti dalla chiesa non erano più sufficientemente alte.
I sotterranei di San Martino ai Monti risalgono al III secolo e potrebbero essere nati come ambienti di servizio delle terme di Traiano, che si trovavano sempre sul Colle Oppio. Per accedere ai sotterranei si passa dalla cripta, risalente circa al 1600. Quello di cui si vedono i resti era forse un titulo, ovvero una “parrocchia” ante litteram, risalente all’epoca romana quando il cristianesimo non era ancora legale (quindi non era possibile pregare apertamente). Per ovviare al problema dell’illegalità, i fedeli si vedevano in case private, identificate attraverso i tituli col nome. Successivamente, le prime parrocchie ufficiali vennero costruite sopra questi tituli. Questa era la casa di Equizio, su cui Papa Silvestro fonda questo titulo. Secondo alcuni dsocumenti i tituoli erano in realtà due: quello di Equizio e quello di Silvestro, ma dal punto di vista dei documenti non è chiaro come fosse in realtà
la situazione. Del III secolo, epoca di costruzione dell’edificio resata una sola e unica decorazione: vista la qualità (bassa) delle decorazioni sembra che forse non era una casa privata dove venivano accolti i Cristiani, ma un ambiente pubblico dove venivano accolti i fedeli. Possiamo anche notare che alcune volte sono molto più recenti: nel 1930 crollarono alcune strutture, che vennero quindi ricostruite. In questa zona cu sarebbe ancora molto da scavare e scoprire (come un po’ in tutta Roma), per scoprire ancora molti resti dell’antica Roma. Personalmente, intanto, prendere parte a questa visita mi ha permesso di scoprire aspetti di Roma che non conoscevo, nonostante io sia nata e cresciuta qui: a ogni visita, a ogni scoperta sto diventando sempre più curiosa di scoprire e capire qualcosa in più della mia città.
Se come me siete curiosi riguardo i luoghi più “segreti” di Roma, vi suggerisco queste due guide su Roma insolita e segreta: