Lo so, lo so: a Fabriano ci sono andata ad inizio luglio e ve ne parlo solo ad inizio settembre… La mia scusa? Ho tanto di quel materiale e tanti di quegli argomenti di cui parlarvi che già solo rimettere in ordine le idee per parlarvene in maniera sensata e, soprattutto, utile mi ha preso molto più tempo del
previsto. Iniziamo la nostra visita a questo splendido paesino nel tardo pomeriggio, dopo aver lasciato le valigie in hotel ed esserci anche un po’ riposati ed aver evitato le ore di maggiore caldo (così da essere sicuri di non scioglierci). Parcheggiamo in centro, in una piazzetta con strisce blu: si paga 1 euro l’ora fino alle 19:00. Dopo qualche foto alla piazza su cui si affaccia, entriamo a visitare la Cattedrale di San Venanzio: la giriamo
senza perdercene nemmeno un angolino, perché ci sono tanti piccoli particolari che colpiscono i suoi visitatori. All’interno si possono ammirare dipinti di diversi artisti molto importanti, in particolare le storie della Passione e la Crocifissione, realizzate su tela intorno al 1620 da Orazio Gentileschi. Mentre giravamo per la cattedrale si è avvicinato a noi Giorgio, il quale si è offerto di farci da guida attraverso la cattedrale ed altri luoghi della città che, altrimenti, non saremmo riusciti a visitare. Decidiamo di cogliere al volo la sua proposta e cominciamo da due minuscole cappelle che si trovano ai lati dell’altare. Cominciamo dalla cappella di San Lorenzo, a destra dell’altare, dove si sono mantenuti perfettamente gli affreschi di Allegretto Nuzi: ci ha raccontato la nostra guida che questo mantenimento perfetto è dovuto al fatto che, a causa di una epidemia di peste, la minuscola cappella venne chiusa con la calce. Ci spostiamo nella Cappella della Santa Croce, che è probabilmente ancora più piccola della precedente: gli affreschi, sempre molto belli, sono opera di Allegretto Nuzi. Una delle ultime cose che Giorgio ci ha raccontato (anzi, una delle poche cose che mi ricordo), è che sul soffitto della cattedrale, una volta, c’era una mappa. Giorgio ci regala uno dei libretti – guida della cattedrale e poi, dopo che Giorgio ha chiuso tutte le porte della cattedrale, ci dirigiamo tutti e tre verso la tappa successiva di questo nostro giro per Fabriano. Andiamo quindi a visitare la chiesa di San Benedetto. Piccola ma non troppo, gli interni sono spettacolari e ricchi di particolari (come i drappeggi sopra le arcate delle cappelle) che la rendono ancora più ricca.
Vi consiglio di incantarvi sul soffitto ed i suoi particolari.
Sul pavimento si trova un corvo che porta nel becco un pezzo di pane (e non un’ostia): si tratterebbe dell’immagine di un corvo che porta via un pezzo di pane infetto durante un’epidemia di peste che colpì la città (se non erro nel 1383 – 1384). Dietro l’altare si trovano degli affreschi che necessiterebbero di restauro perché molto danneggiati dal passare del tempo, ma purtroppo non vengono risistemati a causa della mancanza di fondi (cosa che, purtroppo, sento dire spesso per tantissime cose che necessiterebbero di una sistemata). Andiamo avanti con il nostro giro alla scoperta di Fabriano e la sosta
successiva la facciamo al piccolissimo Oratorio del Gonfalone: la chicca dell’oratorio è sicuramente il suo soffitto in legno dorato terminato nel 1643 da un certo monsù Leonard. Vi consiglio di dedicargli qualche secondo di attenzione in più rispetto a tutto il resto perché è il particolare che salta subito all’occhio dei visitatori (grandezza a parte, è bellissimo). L’Annunciazione che si trova sull’altare è un’opera di Viviani urbinate e venne eseguita a Roma su commissione di Francesco Stelluti, scienziato e poeta fabrianese (tutte le informazioni che non mi ricordavo sull’oratorio, come i nomi di chi vi ha lavorato, le ho trovate sul sito Fabriano storica). e anche qui le storie di come (mal)trattiamo i nostri beni, purtroppo, si sprecavano e la cosa ci ha lasciato la bocca amara.
Salutiamo qui la nostra guida e ci facciamo altri due passi per il centro di Fabriano per fare qualche altra foto alla città prima di pensare alla cena (e l’aver deciso di cenare in agriturismo è stata una buona scelta per le splendide foto al tramonto sulle campagne marchigiane che sono riuscita a fare). Già durante la mia breve visita mi sono resa conto che è stato (solo) grazie alla nostra guida se siamo riusciti a scoprire veramente la città, riuscendo anche ad accedere a questi luoghi che, come vi dicevo, altrimenti sarebbero inaccessibili al pubblico. La grande passione che Giorgio mette il suo lavoro (da volontario) ci ha mostrato una città diversa, una città ricca di storia da raccontare a chi la visita, una città che fa anche venire voglia di tornarci anche solo per una breve e veloce passeggiata (possibilmente non quando fa un caldo micidiale come quello che fa a luglio). Se vi dovesse capitare di incrociarlo durante una visita alla cattedrale, o in giro per la città, e si offrisse di farvi da guida per un breve vi consiglio di accettare la sua gentile offerta perché saprà assolutamente ripagare il tempo che gli dedicherete. Se avete mai visitato Fabriano fatemi sapere cosa ne pensate, a me è piaciuta tantissimo!
PS: il tramonto di cui vi parlavo poco fa è ve lo mostro in questa splendida foto… Ditemi se un tramonto così non resta nel cuore per la sua bellezza