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Salina: il racconto del soggiorno

Salina: il racconto del soggiorno

Santa Marina: la strada dei negoziChe Salina mi fosse piaciuta meno di Stromboli ve lo avevo già raccontato, nel post su informazioni ed idee riguardo l’isola, quindi ora voglio raccontarvi qualcosa del mio soggiorno, di come ho passato i 3 giorni (anzi 2 e mezzo) sull’isola prima di ritornare a casa.
Da Stromboli, col battello veloce, siamo arrivati a Santa Marina in un’ora circa di navigazione ed abbiamo iniziato il nostro giro “di ambientamento” passeggiando lungo la strada principale. Qui ci sono diversi negozietti più o meno grandi, più o meno interessanti (se come me avete la necessità di trovare qualcosina da riportare a casa come regalino per la famiglia potete provare a dare un’occhiata lungo questa strada. Personalmente non vi ho trovato nulla di davvero interessante e che attirasse la mia attenzione al punto da prenderlo come pensierino). Il primo giro dell’isola lo abbiamo fatto intorno alle 3 del pomeriggio e, forse a causa dei molti negozi (di qualsiasi genere) chiusi,  Santa Marina li per li non ci ha appassionati più di tanto (recuperando comunque un minimo nei giorni successivi). Oltre alla chiesetta che “chiude” la piazza principale e qualche angolo suggestivo che si apre sul panorama non c’è molto altro da vedere per quanto riguarda monumenti e musei. A parte questo, la cosa che si nota è la quantità di gatti molto socievoli che girano per le strade di questa frazione: ammetto di essermi divertita in particolare con un micio che, per qualche minuto, ha anche deciso di diventare la mia ombra.
Santa Marina: Noto subito la differenza con le spiagge di Stromboli, la quasi totale assenza di sabbia a favore dei sassi (ve ne avevo parlato nel post che vi ricordavo all’inizio di questo).  La lunga passeggiata pedonale del lungomare mi ha sicuramente aiutata ad apprezzare almeno un po’ queste spiagge (preferisco quelle di sabbia, almeno non mi faccio male ai piedi ad ogni passo che faccio). Comunque amando io il mare, non ho ovviamente resistito a farmi almeno un mini bagno al (“quasi”) tramonto del primo giorno che abbiamo passato qui a Salina. L’isola è composta da varie frazioni raggiungibili tutte grazie ad un servizio di autobus. Noi iniziamo a scoprirle (quasi) tutte l’unico giorno intero che passiamo sull’isola e iniziamo con il paesino di Malfa, dove dobbiamo fermarci per aspettare l’autobus per proseguire il nostro giro di “conoscenza dell’isola”.
Malfa: vista sul porticciolo Questa paesino dell’isola si trova in collina, circa 100 metri sopra il livello del mare (quindi se volete farvi vacanza di mare non prendete alloggio qui) ed occupa circa un terzo dell’isola. Giriamo sulla piazza principale, dove fermano anche gli autobus e si trova anche la chiesa, facciamo una passeggiata per le sue stradine e poi ci fermiamo al bar in piazza, molto vivo e vissuto sia dagli abitanti che dai turisti che passano di qua prima di andare altrove, proprio come noi che siamo passati da qua per prendere l’autobus che ci ha poi portati (in circa 20 minuti di viaggio) fino alla piccola, anzi piccolissima, frazione di Pollara. Questa frazione di Salina è famosa per due motivi: il primo è che qui si trova la villa usata come set per il film “il postino” di Troisi e il secondo è
Pollara: il panorama andando verso il mare la sua bellissima spiaggia (che però, attualmente, non è raggiungibile a causa di una frana che ha reso inagibile la strada che vi arriva). Qui troverete ancora meno che a Malfa e Santa Marina e l’unica attività commerciale è il bar L’Oasi che il proprietario Alessandro cura con molta passione per quattro mesi l’anno (quelli della stagione estiva). La sua storia ci ha colpiti molto: ci ha raccontato di quanto si impegni e di come (e quanto) si sia ingegnato perché il suo lavoro funzioni, anche vendendo le foto che lui stesso scatta (sempre al bar, esposte in uno stand apposito); ci ha raccontato che si occupa lui stesso di pulire il tratto di strada antistante il bar (motivo per cui, ci ha detto Alessandro, il comune non manda più gli spazzini a pulire la strada);
Pollara: riflessi sul mare ci ha spiegato che non è detto che riesca a guadagnare abbastanza, in quei quattro mesi, per riuscire a vivere tutto l’anno e il fatto di lavorare così poco non gli permette di riuscire ad avere una sua casa (per lui e la fidanzata); ci ha colpiti, tutto questo, vedendo la passione che, nonostante tutto, mette nel suo lavoro. Ammetto che la sua storia mi ha colpito molto, forse perché abbiamo pochi anni di differenza e la sua situazione di difficoltà per certe cose assomiglia molto alla mia. A parte tutto, comunque, se pensavate di venire fino qua per farvi un bagno non disperate a causa della frana: potete comunque andare a farvi il bagno, seguendo le indicazioni (i cartelli li ha fatti sempre Alessandro) si arriva ad una “spiaggia” formata da una discesa per barche che si unisce ad una zona di scogli. Potete anche affittare dei materassini e farvi portare dei panini sempre grazie ad Alessandro (c’è un ragazzo del suo bar sempre li, potete chiedere a lui). Ricordatevi, quando siete qui, gli orari degli autobus per evitare che passi anche l’ultimo e non riusciate quindi a tornare indietro.
L’ultimo giorno, quello del rientro, cogliamo l’occasione della nostra partenza dal porto di Rinella per visitare anche questa minuscola frazione dell’isola di Salina.
Rinella: panorama dalla spiaggiaAnche qui non ci sono monumenti da visitare, ma piccoli vicoli che ricordano la Grecia (anche se meno del resto dell’isola), tantissimi gatti che guardano curiosi i turisti ed un mare semplicemente splendido in cui farsi il bagno, o quantomeno bagnarsi i piedi in attesa del traghetto (come abbiamo fatto noi). La spiaggia del porto è tutta sotto il sole, quindi vi consiglio vivamente di avere a portata di mano la protezione solare, gli occhiali da sole ed una cappellino. Noi siamo arrivati qui la mattina poco prima di pranzo (ah, il bus ferma proprio al porto, accanto la biglietteria) e non posso che ringraziare ancora il ragazzo della biglietteria del porto che ci ha fatto la gentilezza di tenere i nostri bagagli per il tempo di cui abbiamo avuto bisogno di lasciarli: non ci sono depositi e, ovviamente, loro non sono tenuti a fare da deposito! Valutate quindi molto bene come organizzarvi, a che ora prendere il pullman per arrivare qui, non solo in base all’orario di partenza del traghetto, ma anche in base a questo aspetto organizzativo!
Vi lascio con qualche altra foto dell’isola.

Rinella: villa nella natura

 

Rinella: aliscafo in arrivo

 

Gatti di Rinella

 

Tramonto dal traghetto

 

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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