Devo ammettere che i miei ricordi di quello che mi hanno spiegato durante le ore di storia dell’arte sono piuttosto scarsi, ma mi piace sempre ripassare grazie alle mostre (a Roma, ma anche in giro per il mondo ovviamente). Spesso, poi, lascio che il mio umore sia influenzato, in minima parte ovviamente, anche dalla location dove la mostra è stata allestita.
Ho colto al volo l’occasione della blogger’s night al Chiostro del Bramante, dove è stata allestita la mostra sui Macchiaioli. Il termine “macchiaioli” venne coniato nel 1862 da un recensore della «Gazzetta del Popolo», riferendosi ad alcuni pittori che, intorno al 1855, volevano rinnovare la cultura pittorica nazionale. I macchiaioli sostenevano che “l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro, ottenuti tramite una tecnica chiamata dello specchio nero, utilizzando uno specchio annerito con il fumo permettendo di esaltare i contrasti chiaroscurali all’interno del dipinto”. (si, ho fatto un ripassino al volo per rinfrescare le mie nozioni base riguardo questa corrente artistica per parlarvene in questo post e cercare di evitare figure barbine).
Evito di farvi l’elenco di nomi e cognomi dei pittori, credo che sarebbe solo noioso, soprattutto sapendo che basta poco per ritrovare quali sono i nomi dei principali esponenti. Cominciamo con quelli che secondo me sono i due punti di forza principali della mostra:
– sicuramente l’illuminazione è stata pensata molto bene e, per questo, non ci sono riflessi sui quadri e questo è ottimo perché i visitatori riescono a goderseli. Credo sia la prima volta che trovo un’illuminazione fatta (veramente) bene!
– Ho apprezzato anche l’organizzazione pratica dei 110 quadri esposti nelle sale, secondo il filo conduttore ben preciso dei “collezionisti di macchiaioli” (una sala per ogni collezionista d’arte).
Ammetto che mi avrebbe fatto piacere avere una audioguida o una guida che ci accompagnasse alla scoperta della mostra, dandoci maggiori informazioni (sulla mostra e sulla corrente artistica). Questo perché, come dicevo all’inizio, ho pochi ricordi di storia dell’arte e, quindi, mi avrebbero fatto comodo le informazioni (di solito, comunque, al Chiostro del Bramante, l’audioguida è compresa nel prezzo del biglietto).
Se consiglio o meno di andarla a vedere? Direi di si e vi suggerisco di godervi anche la location che sicuramente ha un fascino tutto particolare. Avete tempo fino al 4 di settembre. Per maggiori informazioni, ovviamente, potete rifarvi alla pagina del sito ufficiale del Chiostro del Bramante.
[PS: nel biglietto d’ingresso l’audioguida è compresa, non avrete problemi di sorta]