Napoli è una città particolare, dai mille luoghi da scoprire. L’ultimo viaggio che ho fatto in città mi ha portato a scoprire alcuni luoghi insoliti, ma non troppo, e più o meno noti. Per il mio giro ho preso spunto dal libro “Napoli insolita e segreta” (vi rimando ad Amazon se siete curiosi): i luoghi suggeriti sono molti, ma io ne ho scelti alcuni tra quelli che mi interessavano/interessavano di più.
Inizio dall’Hotel Correra 241, in via F.S. Correra 241 e primo “Art Hotel” della città:
si trova “nascosto” in una piccola traversa di Via Toledo e all’interno nasconde e custodisce i resti di un antico acquedotto di epoca greco-romana! La parte visibile è molto breve, non aspettatevi lunghe passeggiate nei sotterranei cittadini, per visitarla vi basterà chiedere alla reception (se andate dopo le 11 credo ne saranno felici perché sarà passato l’orario della colazione e ci sarà meno caos). Cosa mi ha colpita? Sicuramente come l’hotel sia stato costruito perfettamente intorno ai resti stessi, facendo diventare alcuni muri appartenenti all’acquedotto dei muri dell’albergo stesso.
Un edificio che probabilmente conoscerete grazie alla serie tv “i Bastardi di Pizzofalcone”, tratta dai libri di Maurizio De Giovanni, è Palazzo dello Spagnuolo. Al 10 di Via dei Vergini, quartiere Sanità, il palazzo venne costruito nel 1738 per volontà del marchese Nicola Moscati. Cosa ha di così tanto particolare? La scalinata che porta ai vari pianerottoli, e quindi agli appartamenti, ha una struttura particolare che si affaccia direttamente sul cortile interno dell’edificio (reso particolare proprio da questo).
In via Mezzocannone, di fronte l’edificio storico dell’università Federico II, si trova il bassorilievo dell’uomo villoso. Venne ritrovato nel ‘500 durante gli scavi per le fondazioni del Sedile di Porto, quartiere di Napoli adiacente al mare, e intorno ad esso ruotano diverse storie e leggede: l’iscrizione appena sotto lo identifica come Orione che, secondo la leggenda, si rifugiò in mare per sfuggire ad Apollo e venne colpito a morte da Diana che, poi, si pentì e lo trasformò in una costellazione.
Se volete fare un tour guidato di Napoli, su Civitatis potete trovare dei biglietti per una visita guidata.
Però, nella tradizione napoletana questo uomo estremamente peloso e con un pugnale in mano è conosciuto come Colapesce (Cola, da Nicola, Pesce): ragazzo maledetto dalla madre per le sue continue immersioni che finisce per diventare un pesce e squamarsi. Cola cercava rifugio nel mare, usando il corpo di grossi pesci dai quali si faceva inghiottire, per uscire all’arrivo tagliandone il ventre.
Questa leggenda trae origine dal culto tardo pagano dei figli di Nettuno, ossia dei sommozzatori dotati di poteri magici, in grado di trattenere il respiro in apnea per poterne carpire i tesori e i segreti. Questi acquistavano i loro poteri magici accoppiandosi con misteriosi esseri marini (probabilmente le foche
monache) e con l’aiuto della sirena Partenope. “Sotto” Castel dell’Ovo, di fronte al lungomare di Mergellina, si trova la zona chiamata Borgo Marinaro. Si trova sull’Isolotto di Megaride, nel quartiere San Ferdinando, è collegato alla terraferma tramite un istmo artificiale collegato col Borgo Santa Lucia e deve il suo nome al fatto che i marinai vennero a vivere qui per essere vicini alle barche (e quindi al mare, il loro luogo di lavoro).
Voglio chiudere questo post con la Basilica di Santa Chiara, edificio di culto monumentale tra i più importanti e grandi complessi monastici della città. Questa è la più grande basilica gotica di Napoli, famosa (anche e soprattutto) per il suo bellissimo chiostro maiolicato e che al suo interno custodisce le tombe dei Borbone. La cappella dei Borbone è in stile barocco, oggi testimonianza di ciò che è riuscito a sopravvivere ai bombardamenti degli alleati (1943) e vi sono sepolti diversi esponenti della dinastia dei Borbone di Napoli con i loro familiari, da Ferdinando a Francesco II.
Se questi 5 luoghi non vi bastano, vi rimando all’ultimo post che ho scritto riguardo cosa vedere a Napoli.
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