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Richiedere l’ESTA: ultimi aggiornamenti

Richiedere l’ESTA: ultimi aggiornamenti

Vi avevo già parlato dell’ESTA nel 2015, quando l’ho dovuta richiedere io stessa in vista del mio viaggio a New York, in un post dedicato ai documenti necessari per il viaggio. In questo lasso di tempo ci sono stati degli aggiornamenti. Poco più di un mese e mezzo fa Alessandro mi ha scritto proponendomi una collaborazione orientata alla pubblicazione di un post su questi aggiornamenti e, dopo un lungo scambio di mail, sono stata ben felice di accettare la sua richiesta: sia per sostenere lui nel suo progetto (trovate il sito alla fine del post) sia per dare a voi gli aggiornamenti da conoscere nel caso in cui qualcuno di voi fosse in procinto di partire per gli Stati Uniti.
Dalla sua nascita nel 2009 l’ESTA ha subito alcuni cambiamenti, e continua a farlo ancora. Questi controlli preventivi su chiunque voglia imbarcarsi su una nave o su un aereo diretti negli Stati Uniti hanno lo scopo di evitare di mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini e nuovi attacchi terroristici. Con il passare del tempo infatti questi controlli hanno subito delle modifiche per restare al passo con i cambiamenti della tecnologia e dell’ambiente.
Uno dei requisiti da sempre richiesti per poter accedere al programma di viaggio senza visto è possedere la cittadinanza di uno dei Paesi appartenenti al Visa Waiver Program (VWP) tra cui la maggior parte dei paesi europei e anche l’Italia.
Dal gennaio 2016 però non è più sufficiente possedere la cittadinanza di uno dei paesi aderenti al VWP, ma è necessario che il richiedente non abbia la doppia cittadinanza o che non sia stato in uno dei paesi riconosciuti dal Governo statunitense come sedi del terrorismo islamico.
Queste norme non fanno altro che applicare quanto decretato con l’Improvement and Terrorist Travel Prevention Act del 2015, che stabilisce che tutti coloro che hanno effettuato un viaggio in Siria, Sudan, Iran o Iraq dopo l’uno marzo 2011 non possono più usufruire del programma di viaggio senza visto. Ma non solo, perché la possibilità di usufruire dell’ESTA è svanita anche per tutti coloro che hanno la doppia cittadinanza siriana, sudanese, irachena o iraniana.
Nel caso non si soddisfino questi requisiti sarà necessario recarsi presso un Consolato o un’Amabsciata statunitense e richiedere un visto turistico, dove verranno eseguiti maggiori controlli per verificare che il richiedente non possa rappresentare un pericolo per la sicurezza dei cittadini. Questa procedura ovviamente richiede un maggiore dispendio di tempo e di denaro.
Un altro importante cambiamento riguarda il passaporto. Mentre infatti fino a pochi anni fa era possibile usare vari tipi di passaporto, dal primo aprile 2016 l’unico passaporto ammesso è quello elettronico.
In Italia il passaporto elettronico è rilasciato dal 26 ottobre 2006, ed è caratterizzato dal logo visibile sulla copertina. All’interno della copertina inoltre è inserito un microchip contenente i dati biometrici tra cui foto digitale e impronte digitali (se rilasciato dopo il 25 maggio 2010) in forma criptata a tutela della privacy.
Se siete in possesso di un altro tipo di passaporto dovete recarvi presso la vostra questura o il commissariato di zona e richiedere un nuovo passaporto elettronico. Per qualsiasi dubbio è possibile trovare maggiori informazioni sul sito della Polizia di Stato.
Un’altra novità introdotta riguarda il modulo da compilare online per richiedere l’ESTA. Dal 19 dicembre 2016 al suo interno oltre alle domande sulle informazioni generali e quelle riguardanti il passaporto, è stata introdotta una sezione dedicata agli account social del richiedente. Vi si può trovare una lista con la maggior parte dei social media più usati, ed accanto ad ognuno è chiesto di indicare il proprio account, se lo si possiede.
La compilazione di questa parte è facoltativa, e anche se non viene compilata non ci sarà alcun problema ad ottenere l’ESTA. L’unico problema si potrebbe riscontrare durante i controlli con gli agenti di confine, che possono chiedere perché sono stati omessi e indagare se si vuole nascondere qualcosa. Inoltre per chi ne possiede saranno richiesti anche i siti web e applicazioni, ed anche il rilascio di queste informazioni è facoltativo.
Lo scopo dell’introduzione di questo paragrafo sui social è ottenere maggiori informazioni sul richiedente, in modo da poter investigare più approfonditamente sugli interessi e sulle possibili attività illegali, oltre a dare la possibilità agli agenti di poter analizzare le possibili connessioni del richiedente.
Una volta ottenuta l’ESTA non è garantito di poter entrare negli Stati Uniti, ma viene solamente concesso il diritto di imbarcarsi su un mezzo diretto negli USA.
Durante il volo è consigliato fare particolare attenzione al livello di carica dei dispositivi elettronici. Gli agenti della TSA (Transportation Security Administration), potranno richiedere ai passeggeri di verificare lo stato di carica della batteria, e nel caso non sia possibile accendere il dispositivo verrà sequestrato e potrebbe essere negato l’accesso al passeggero. Per maggiori informazioni poter sempre controllare il sito ufficiale.
All’arrivo negli Stati Uniti si dovrà superare il controllo degli agenti della sicurezza, che hanno sempre l’ultima parola. Solamente dopo quest’ultimo controllo si potrà ricevere l’autorizzazione a entrare nel territorio statunitense.
L’incremento dei controlli ai visitatori iniziato con l’applicazione del Commission Act 9/11 del 2007, noto come 9/11 Act, e in continua evoluzione per tenersi al passo con i tempi, e c’è da aspettarsi che anche in futuro continuerà ad aggiornarsi. Se avete intenzione di fare un viaggio negli States state perciò attenti alle ultime modifiche sull’ESTA, senza il quale non è possibile realizzare il vostro desiderio di visitare il Paese.

Vi lascio il link al sito di Alessandro, che tratta proprio di questo argomento: estastatiuniti.org

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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