“L’ultimo treno per Istanbul” di Ayşe Kulin
è uno di quei pochissimi libri che sono riusciti a rapirmi fin dalle prime righe. L’amore e la forza dei legami con la famiglia sono al centro della storia di Selva, la figlia dell’ultimo pascià ottomano, e suo marito. La loro storia di mescola con la seconda guerra mondiale, l’Europa devastata dagli anni di guerra e le storie di coloro che cercano di scappare.
La storia che Ayşe Kulin racconta nel suo libro “è basata sulle esperienze di diversi diplomatici turchi che erano stati assegnati in Europa durante la seconda guerra mondiale, che sono riusciti a salvare ebrei turchi e tanti altri dalla follia di Hitler.”
Ogni parola, ogni virgola ed ogni personaggio mi hanno rapita e tenuta incollata al libro, pagina dopo pagina: ogni nuovo capitolo, ogni nuova storia e personaggio mi prendevano sottobraccio per spingermi a continuare la lettura per segurli nei loro pensieri e le loro speranze. Sono rimasta profondamente colpita da ogni parola usata (accuratamente) dall’autrice, ogni episodio raccontato e ritengo sia un libro perfetto per riuscire a capire i due paesi, Francia e Turchia, durante la seconda guerra mondiale: le persone, il loro lavoro e la loro vita privata sempre “sincronizzate” con la paura che qualsiasi cosa potrebbe accadere. L’autrice racconta anche il cambiamento delle città, tra la Francia e la Turchia, ed anche per questo vi consiglierei di leggere il libro: prima di un viaggio credo che possa essere una lettura che riporta indietro nel tempo i lettori e permette di capire in maniera più profonda come i luoghi e le storie sono cambiate nel corso della storia.
Lo avete letto? Se si, spero sia piaciuto a voi quanto è piaciuto a me!
L’ho finito da poco emi è piaciuto tantissimo: una lettura che lascia senza fiato!