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New York vista dall’alto

New York vista dall’alto

Sapete che a me piace poter guardare le cose da un punto di vista diverso da quello solito. Oggi vi porto a guardare New York da un punto di vista diverso, raccontandovi New York vista dall’alto. Cercherò, come ho fatto nell’ultimo post, di dare un senso logico ai luoghi di cui vi parlerò: Passeggiata sul Brooklyn Bridge Dalla Funicolare per Roosvelt Island anche stavolta inizio il tour da est, anzi, da sud est, perché vi porto subito al ponte di Brooklyn (poi della zona di Brooklyn ve ne parlerò prossimamente). La città è, spesso, “nascosta” dalla struttura del ponte e non la si osserva “dall’alto verso il basso”, ma si ha l’altezza giusta per vedere come quei grattacieli che tutti conosciamo siano vicini e compatti tra di loro. Poi c’è il fiume, la cui vitalità si riesce a cogliere perfettamente da lassù; le macchine sul ponte stesso, stanno lì in coda e strombazzano, incuranti dei pedoni che, sulla camminata superiore del ponte, le osservano dall’alto. Arrivando all’altra estremità, infine, c’è ovviamente anche la parte di Brooklyn appena sotto il ponte, affacciata placidamente sul fiume: famiglie, giovani e turisti stanno lì a godersi lo spettacolo, come ho fatto io dal ponte.
Proseguo restando sempre ad est di Manhattan, ma stavolta salgo un po’ e vi porto alla teleferica per Roosevelt Island. Non si ha molto tempo per osservare la città, il viaggio è decisamente breve (avevo letto, su internet, che durava circa 7 minuti, ma in realtà noi ne abbiamo impiegati forse 5), ma lo spettacolo è decisamente meritevole: le cabine sfilano tra grattacieli e case “normali” fino a sbucare sul fiume, mostrando così ai passeggeri un panorama diverso dell’isola di Manhattan.
Prima di riportarvi a Manhattan vi lascio qualche informazione utile: il biglietto costa quanto un biglietto dell’autobus, ovvero 2.5 dollari e, una volta passati i tornelli, dovete mettervi in fila in attesa della cabina che vi porterà dall’altra parte del fiume; andando verso Roosvelt Island non troverete molta gente (giusto un po’ di turisti), mentre al ritorno sicuramente sarà più affollata e, quindi, sarà meglio tenerne conto. Nel post di pochi giorni fa vi ho parlato di Roosevelt Island, quindi ora “chiudo il cerchio” con la funicolare che porta turisti e residenti avanti ed indietro tra Manhattan e l’isola (se volete un tour dei locali panoramici, potete acquistare i biglietti su Civitatis).
Ora vi riporto nel pieno di Manhattan, nel cuore dell’isole e della 5th avenue. A Rockefeller Plaza si trova il Rockefeller Center, complesso costruito negli anni della Grande Depressione e formato da 19 edifici. All’ultimo piano di uno di questi edifici, alle spalle della famosa piazza dove viene montata la pista di pattinaggio durante l’inverno, troviamo l’osservatorio che tutti conosciamo come Top of the Rock.
Top of the rock: panorama L’edificio che ospita l’osservatorio è uno di quei grattacieli che fanno davvero impressione! Non so esattamente che parole usare per spiegarvi cosa intendo, ma ci provo lo stesso: tutti i grattacieli fanno impressione e su questo siamo d’accordo, ma il Rockfeller dà un’impressione ancora più forte probabilmente per il fatto che è costruito da giganteschi “mattoni” di pietra. La vista è, probabilmente, la più bella tra tutte quelle di cui vi parlo in questo post. Andateci appena avrete a disposizione una giornata di sole e preferite le prime ore della mattina o, altrimenti, andateci nel tardo pomeriggio: le ore centrali della giornata vi rovineranno il panorama con una maledetta foschia. E tenete sempre conto delle lunghe file che si formano per poter salire!
Vicino al Rockefeller center, all’incrocio tra la quinta e la 34sima strada c’è l’Empire State Building , che di osservatori ne offre ben due: 86esimo e 102esimo piano. Noi, con la New York City pass, siamo salite solo al primo e vi posso dire che questo non vuol dire “vedere di meno”: la vista è splendida comunque (e le cose che si vedono sono sempre le stesse).
New York dall'Empire di sera Avendo la City pass, noi siamo potute ritornare anche la sera (dello stesso giorno in cui siamo andate e ci hanno staccato il foglio dal carnet) e, col senno di poi mi sento di consigliarvi di andare assolutamente la sera, senza farvi troppe domande su quale possa essere il momento migliore per avere una vista mozzafiato: nonostante il vento, che vi farà gelare mani e piedi a meno che non andiate d’estate, vedere da lassù la città illuminata rende perfettamente l’idea di quanto New York non sia “una semplice città”, ma una vera e propria megalopoli! La sera, da lassù, è stato il momento in cui ho apprezzato di più la città e la sua grandezza, con le luci che, con i loro diversi colori, si stendevano oltre quanto io riuscissi ad immaginare (ed a vedere anche da lassù).
Ora, per concludere, voglio parlarvi della  High Lane. Si tratta di una passeggiata di due chilometri in un “giardino lineare” con cui è stato recuperato un tratto in disuso di una linea ferroviaria sopraelevata che faceva parte della West Side Line.  L’accesso sud non è lontano dal Chelsea Market e molte persone, soprattutto turisti, la percorrono da nord verso sud (forse proprio perché dall’accesso/uscita sud il mercato è più vicino).
High Lane: da linea ferroviaria a passeggiata
Attraversiamo il quartiere di Chelsea  ed il meatpaking district, due zone della città dove i palazzi non sono troppo alti (anche se pur sempre alti) e costruiti, in gran parte in mattoni rossi. Dall’altro lato rispetto a Manhattan abbiamo il fiume, l’Hudson, il confine col New Jersey, ed in lontananza fa capolino anche la Statua della Libertà. Certo, non si sovrasta la città come dall’Empire o dal Top of The Rock, ma si è abbastanza alti per vedere scorrere la vita della città lungo le strade, per osservare i garage all’aperto in tutta la loro stranezza (si sviluppano in verticale, all’aperto, su tanti ponti tipo quelli usati dai meccanici) e realizzare come, spostandosi un po’, la città risulti un po’ meno caotica e più apprezzabile.. Anche se no, lì il caos non passa mai!

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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