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6 luoghi da vedere a New York

6 luoghi da vedere a New York

Oggi vi porto a spasso per New York, raccontandovi (i primi) 6 luoghi che, per un motivo o per un altro, ho visitato e vorrei ora raccontare anche a voi. In questo primo racconto vi racconterò l’isola di Manhattan col filo logico di un percorso che va da est verso sud-ovest, lasciando la parte più a sud dell’isola per il prossimo racconto. Inizio col raccontarvi di Roosvelt Island.
Roosvelt Island: la vista dal MemorialRaggiungibile in pochi minuti con una teleferica (di cui vi parlerò in un altro post, però), questa piccola isoletta si trova nel bel mezzo dell’East River. Da una parte si trova solo un panorama industriale (che a me piace, almeno da fotografare) e, dall’altra, una lunga passeggiata lungo il fiume e con panorama su Manhattan. Questa bella passeggiata, che in primavera deve essere splendida grazie agli alberi in fiore, porta i turisti fino a quello che, una volta, era un ospedale per malattie con pustole e bolle oggi diroccato (e pericolante) ed al memoriale dedicato a Roosevelt dove regna un silenzio quasi assordante e che, nonostante i colori non ancora primaverili, è comunque una piccola oasi di pace degna di nota.
Columbus circle: statua a ColomboRitorniamo a Manhattan ed andiamo a Columbus Circle, una piazza semicircolare all’angolo sud occidentale di Central Park, dove si incontrano tre delle arterie più importanti della città: Broadway, la Eight Avenue (che da lì cambia nome in Central Park West) e la cinquantanovesima strada. Vi porto fin qui per due motivi. Il primo è la statua di Cristoforo Colombo che si trova al centro della piazza stessa. Venne donata alla città dalla comunità italo-americana che vive qui. Venne posta nel 1892, a 400 anni dal suo arrivo in America,  è decorata con rilievi in bronzo raffiguranti la Niña, la Pinta e la Santa Maria ed ai piedi della colonna vi è un angelo che sorregge il globo. La statua, vista la sua posizione, sicuramente si nota (sta esattamente al centro!), ma non è così immediato il fatto che rappresenti colombo e le tre caravelle! Lo si può, forse, supporre guardandola attentamente, ma la conferma la si ha leggendone le incisioni. [io ho letto un paragrafo al riguardo sul libro di Augias “segreti di New York”, esattamente come ho trovato segnalato sullo stesso libro il monumento di cui vi vado brevemente a parlare ora, dopo l’excursus su Colombo. Devo ammettere che, forse, se non ne avessi letto non la avrei quasi notata].
Il secondo motivo che mi porta a parlarvi di questa piazza è un altro monumento che quasi non si nota, che sembra far semplicemente parte di uno dei tanti ingressi di Central Park.
Columbus circle: in ricordo della USS MaineSi tratta di una stele di granito che si trova all’angolo del parco e che venne eretta in ricordo dei marinai della nave da guerra USS Maine, affondata nel porto de L’Avana nel 1898, a causa di una tremenda esplosione (ci furono varie ipotesi riguardo l’accaduto, l’ultima riguarda un’esplosione dovuta ad un incendio in un vicino deposito di carbone, ma nessuna è “definitiva). Ma non è per questo che vi segnalo questa stele (non vado matta per la ricerca di monumenti “di guerra”), ma perché è opera di Attilio Piccirilli, scultore ornamentale nato a Carrara nel 1866, che è stato davvero molto famoso: suoi sono i leoni sulla scalinata della New York Public Library, le stele funerarie dei familiari di Fiorello La Guardia e, fuori da New York, la gigantesca statua di Lincoln in atteggiamento pensoso che si trova a Washington.  Peccato che oggi nessuno sappia chi sia tranne forse gli addetti ai lavori (dico forse perché non so nemmeno se e quanto se ne parli), quando a me sembra che abbia fatto moltissime cose degne di nota!
Proseguiamo ora con la nostra passeggiata. Da Columbus Circle vi porto lungo la Fifth Avenue, ricca strada dello shopping della grande mela (ho scoperto anche che Nel tratto tra la 34ª e la 59ª Strada è una delle strade più importanti del mondo per quanto riguarda lo shopping]. Non vi porto qua per lo shopping, ma per la St. Patrick’s Cathedral.
St. Patrick Church: esterniIl suo nome esteso è “cattedrale metropolitana di San Patrizio” (Metropolitan Cathedral of St. Patrick) e si trova vicino al Rockefeller Center. Venne costruita tra il 1853 ed il 1878 in stile neogotico, su progetto dell’architetto James Renwick Jr.
La chiesa, già dall’esterno, colpisce subito per la sua imponenza e la sua bellezza, visibile nonostante le impalcature (interne ed esterne). Questa cattedrale colpisce, già dall’esterno, anche perché non ci si rende conto subito della sua grandezza, sia in altezza che “in larghezza”: basta spostarsi di pochi metri per scoprire che, in realtà, quello che si vedeva pochi metri prima non era tutto. Ma non ci si può fermare solo all’esterno e la grande quantità che entra ed esce ne è la prova: gli interni, anch’essi in parte in ristrutturazione, sono ancora più belli e maestosi dell’esterno.
Noi siamo entrate poco prima che iniziasse una messa (l’acustica è spettacolare!) e, quindi, abbiamo girato davvero poco all’interno, ma vi consiglio vivamente di farvi un giro dentro con tutta la calma e tranquillità che avete a disposizione per poterne carpire ogni piccola bellezza! Ah, ricordate che, appena si entra, tra la porta e le navate c’è un tavolo con del personale di sicurezza addetto a controllare le borse.
Mi sposto, per poco, verso la 6th avenue, per la precisione sulla W44th street (che unisce le due strade) per arrivare all’Hotel Algonquin. Vi racconto brevemente la storia per cui è interessante ricordarlo: dal 1919, nel ristorante dell’albergo, si ritrovava abitualmente un gruppo di intellettuali noto come “Tavola Rotonda dell’Algonquin” (Algonquin Round Table). Riunendosi qui per circa dieci anni, questo gruppo fece nascere la fama di pietra miliare letteraria newyorkese di questo hotel.
Flatiron Vi porto ancora più a sud ovest, fino ad arrivare al Flatiron, che si trova all’incrocio della quinta e broadway, appena oltre il madison square park (non il “garden”, dove si tengono numerosissimi eventi!).
Il vero nome è Fuller Building, ma lo conosciamo tutti come Flatiron Building (“ferro da stiro”) per la sua forma a ferro da stiro. In America ce ne sono vari (in varie città) di “flatiron building” e vi assicuro che in film e serie tv non rende!  Costruito tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 (finito nel 1902), l’unica cosa che sono riuscita a pensare è stata “ma come…”: il lato più stretto è largo solo 2 metri! Il nome “flatiron” gli venne dato proprio dai newyorkesi perché ricorda proprio un ferro da stiro. Ad inizio ‘900 (periodo in cui questo era l’edificio più alto della città) i newyorkesi si domandavano, abbastanza ingenuamente forse, quanto avrebbe resistito alle forti raffiche di vento che soffiano dove sorge. L’area intorno, oggi, è chiamata Flatiron District. Lo ritroviamo anche in numerosi film, come “I pinguini di Mr. Popper”, “Godzilla” (viene distrutto dai militari), “Armageddon” ed in “Spider-Man” e “Spider-Man 2” ospita la sede del quotidiano Daily Bugle.
Dopo avervi fatto camminare un bel po’ attraversando una buona fetta di Manhattan a sud di Central park, direi che è giunto il momento buono per concludere il post segnalandovi un posto dove fermarvi per mangiare.
Chelsea Market: interniParlo del Chelsea Market, che si trova vicino la High Line (di cui vi parlerò in uno dei prossimi post) e che credo sia una delle migliori rappresentazioni di come recuperare gli spazi. Ideale per uno spuntino, un pranzo od una cena veloce, vi si può fare, volendo, anche un po’ di shopping. Si entra dal 75 della 9th Avenue e il mercato si sviluppa lungo tutto (e solamente) il piano terra dell’edificio (noi non lo abbiamo capito immediatamente ed abbiamo anche provato a salire con un ascensore).
Viene definito sia centro commerciale che “food court”: lo definirei più una via di mezzo, anche se credo che “mercatino” sia più calzante di “centro commerciale” e, se siete sempre in cerca di luoghi di questo genere questo è, tra i più famosi di New York, quello che credo sia assolutamente da visitare.
Per questo post concludo qua, ci ritroviamo a maggio, poche ore prima della mia partenza per Londra (si, di nuovo) per ripercorrere aprile con le foto che ho condiviso con voi su instagram!

2 Commenti

Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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2 Comments

  1. NY è nelle mie mire, lo sai quindi… leggo leggo leggo leggo!

  2. Mi sa che nelle prossime settimane avrai tanto da leggere e video da guardare! 🙂

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