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Un pomeriggio alla scoperta di Bologna

Un pomeriggio alla scoperta di Bologna

Bologna, città universitaria e “città dei portici”. Tante le biciclette che girano, in particolare per le stradine del centro, altrettante le persone che vi passeggiano e studenti che vanno e vengono dalle lezioni all’università. Anche se piccola, lo ammetto, questa città ha sempre avuto un qualcosa che mi spinge(va) a volerci tornare, anche se non spessissimo, per scoprire sempre un pezzo in più di quello che ha da offrire. Stavolta ci sono andata per altri motivi, non per fare la turista, ma ho cercato di ritagliarmi comunque qualche ora per girellare per le sue vie.
Torre Garisenda e degli AsinelliAvrei voluto iniziare il pomeriggio salendo in cima alla torre degli asinelli, l’ho fatto quando ero piccola e quasi non me lo ricordo, ma il tempo ha giocato a mio sfavore (purtroppo) ed ho dovuto desistere.
Prima di proseguire seguendo i miei appunti su cosa avrei voluto scoprire di nuovo di questa città, ho deciso di camminare un po’ per il centro città senza darmi una destinazione precisa: come spesso cerco di fare, volevo assaporare anche le strade ed i vicoli della città.
Bologna è una delle città migliori, secondo me, per girare senza una meta.. Ma anche per girare con una meta precisa, semplicemente facendo il giro più largo per vedere quanto più possibile di tutto il resto!
Avevo previsto varie cose da vedere, a parte il voler salire in cima alle torri e la prima cosa da fare era andare a visitare la Basilica di Santo Stefano che si trova nell’omonima piazza del centro storico.
Basilica di Santo Stefano Questa basilica viene identificata anche come il “complesso delle Sette Chiese” ed è questo ad aver attirato la mia attenzione e che mi ha spinta a voler andare a visitarla.
La spiegazione di questo suo nome alternativo è molto semplice: il complesso di epoca romanica era originariamente costituito da sette edifici che erano collegati tra loro. Oggi, purtroppo, gli edifici sono solo quattro, ma ha conservato il nome. Sembra che il complesso della basilica sia stato ideato da San Petronio, patrono della città, e costruito su un tempio di Iside. Dal portico del chiostro della Chiesa della trinità si accede al museo di Santo Stefano, dove sono conservati oggetti di culto ed opere d’arte che provengono proprio dalle sette chiese che costituivano il complesso. Il museo non ha gli stessi orari della basilica, ma purtroppo non ho preso appunti al riguardo e quindi non ve posso dire con esattezza 🙁
Basilica di Santo Stefano Posso dirvi, con estrema sicurezza, che all’ora di pranzo è sicuramente chiuso (io ero lì all’incirca alle 14 e sono rimasta a bocca asciutta). Ho, quindi, continuato a visitare i vari chiostri ed i 4 edifici ed ammetto di esserne rimasta stupita: sono, nella loro complessità, molto semplici. Trovo stupefacente come, alle volte, sono le cose più semplici ad essere le più belle, quelle più stupefacenti e che più riescono a colpirci durante un viaggio! Non ci vuole tantissimo a visitare questa basilica, vi consiglio comunque di visitarla con molta calma.
Tra le varie cose che mi ero messa in programma ce n’era una in particolare che volevo assolutamente vedere, da anni ormai! Parlo dell’Archiginnasio (Piazza Galvani 1. Per essere precisisi trova lungo la stradina laterale che costeggia, sulla sinistra, la Basilica di San Petronio) un tempo sede
Archiginnasio: il Teatro anatomicodell’università ed oggi sede della biblioteca comunale. Io, in particolare, volevo vedere  il Teatro anatomico. Si tratta di una stanza costruita da Antonio Levante nel 1637 per l’insegnamento dell’anatomia. Al suo interno si trovano le famose statue degli Spellati di Ercole Lelli.
Devo ammettere che mi aspettavo di trovarmi davanti ad una stanza più grande, con più “gradini-sedute” ed un tavolo più grande, però sono comunque contenta di essere riuscita finalmente a vederla. Si può visitare anche la sala dello Stabat Mater, un’aula magna per i Legisti, chiamata così in memoria della prima esecuzione, tenutavi il 18 marzo 1842, dello Stabat Mater di Gioachino Rossini, sotto la direzione di Gaetano Donizetti.Gli orari per visitare le sale sono: lunedì – venerdì 10-18, sabato fino alle 19, domenica e giorni festivi ore 10-14. La sala dello stabat Mater è visitabile solo se non è occupata per iniziative culturali.. Il biglietto costa 3 euro.
Dopo un caffè con Milly ho deciso di andare a visitare la Basilica di San Petronio (orari: 7:45-14:00 e 15:00-18:00. All’ingresso troverete la finanza che controlla le borse di tutti i visitatori).
Basilica di San Petronio Ci sono passata davanti non so quante volte, ogni viaggio a Bologna, ma non ci ero ancora mai entrata! San Petronio, per grandezza, è la sesta basilica in Europa (quarta in Italia) e, in effetti, è decisamente imponente, anche se questa sua maestosità la si nota molto di più una volta entrati.
la cosa che mi ha colpito di più è sicuramente la semplicità di questi interni così ampi! Mi spiego meglio: forse sbagliando, mi aspettavo affreschi in ogni angolo di muro (e soffitto) libero, altari giganteschi e iperornati (magari anche in oro) ed arredi molto “vistosi” e, invece, ho trovato un ambiente molto sobrio, silenzioso e che riesce a colpire i visitatori proprio per questi aspetti.
Basilica di San Petronio: interni
Si possono fare foto senza flash, i video sono vietati, come spesso accade, solo se avete intenzione di piazzarvi nel mezzo per chissà quanto tempo e con un cavalletto… Ho cercato di limitare entrambe le cose (anche se non avrei avuto “problemi” non volevo disinteressarmi delle regole), proverò comunque a mostrarvi di più di questa basilica nel video a cui sto lavorando in questi giorni 🙂
Dopo avevo pensato di andare anche alla pinacoteca nazionale (in via delle belle arti 56, nell’edificio dove si trova l’accademia di belle arti), ma ho deciso, visto che ormai erano le 18 e la pinacoteca chiude alle 19, di evitare una visita mordi e fuggi e di conservarla per la prossima volta che sarò in città. Se volete andare a visitarla, il biglietto intero costa 4€ e quello ridotto 2(€).
La sera, con Cristina siamo andate a mangiare da Tamburini, antica salsamenteria bolognese che ha anche la sua enoteca (che se non ho capito male è anche una di quelle storiche di Bologna). Credo che ci tornerò anche la prossima volta che mi capiterà di cenare in città!
Ho capito che a Bologna ho ancora tante cose da vedere e scoprire… E altrettante da conservare tra i ricordi di una città che sa come stupirti ogni volta che la visiti. Cosa vi è piaciuto di più, a voi, di questa città? Ci tornereste?

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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