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Andare al mare in Portogallo: la mia esperienza (un po’ deludente) a Faro

Andare al mare in Portogallo: la mia esperienza (un po’ deludente) a Faro

Vi avevo accennato, nel post in cui vi parlavo di cosa ho visto (e non) a Faro, che questa tappa del viaggio in Portogallo era stata dettata dalla voglia di passare qualche giorno al mare. Vi avevo anche accennato che questa esperienza è stata un po’ deludente ed oggi, quindi, vi volevo raccontare la mia esperienza al mare in Portogallo: quali spiagge abbiamo visitato e perché ne siamo rimaste deluse (almeno in parte). Per scegliere le spiagge ci siamo basate sui consigli trovati in giro per il web e (soprattutto, lo ammetto) sui consigli trovati sulla guida che avevamo portato con noi (lonely planet, con cui ci siamo trovate sempre abbastanza bene). Per tutte le spiagge c’è un servizio di ferry boat che portano avanti ed indietro i turisti ed i locali che vogliono andare al mare. Il punto di partenza è sempre lo stesso per tutti, in Rua Comandante Francisco Manuel (vicino la città vecchia), cambia semplicemente il prezzo del biglietto e gli orari in cui è possibile prenderli (li trovate esposti davanti al baracchino dei biglietti). Fate attenzione al segnale acustico che segnala il passaggio dei treni: per raggiungere le imbarcazioni bisogna attraversare i binari! Comunque tutti controllavamo bene lo stesso, anche se non vi era alcun segnale acustico, in certe occasioni meglio essere estremamente sicuri!Vi parlerò delle tre spiagge che abbiamo visto non secondo l’ordine di visita, ma partendo da quella che ci è piaciuta di meno fino a quella che più ci è piaciuta.
Comincio, quindi, con la Praia de Faro. Il ferry ci ha portate fino alla spiaggia in 40 minuti di viaggi attraverso la laguna (oggi riserva naturale) di Faro, pagando un biglietto di 3 euro per andata e ritorno. Siamo rimaste sconcertate fin dall’arrivo al molo dall’altro lato della laguna: tante le barche ancorate in quel tratto di laguna dall’acqua alquanto sporca e poco invitate, tanto la schiuma che galleggiava indisturbata e altrettante le persone che si facevano il bagno in quest’acqua: magari non ci si prendono malattie, per carità, però sicuramente non era uno spettacolo invitante!!
Ci dirigiamo quindi verso la spiaggia “che affaccia sull’oceano” e restiamo comunque deluse: le strutture come bar e ristoranti sono tutte sulla strada (niente che, quantomeno, si affacci sulla spiaggia.. Ma nemmeno per sbaglio), non è una spiaggia attrezzata (poter affittare quantomeno un ombrellone potrebbe anche fare comodo, a meno che non siate “simil-lucertole” o ve ne vogliate comprare uno da buttare/lasciare in hotel quando ripartite), l’acqua non era proprio pulitissima (non parlo di alghe, ma di quella schiuma “da sporco” che spesso si trova anche in Italia) e c’era un vento tremendo…Abbiamo preso il primo ferry disponibile e siamo tornate indietro. Tempo di permanenza al sole: 15 minuti (poi ci siamo rivestite, perché il vento dava fastidio e poi ci siamo proprio spostate ad un bar! Mi è piaciuta così poco, sono rimasta così delusa, che non ho fatto nemmeno una foto della spiaggia. Ne ho giusto alcune della laguna fatte dal pontile mentre aspettavamo il ferry di ritorno.
Faro: la laguna da praya de Faro.[Avevamo pensato di andare, durante questo soggiorno, anche alla “Praia da Ilha do Farol”. Ma l’ufficio di informazioni turistiche ci ha detto che è molto simile alla “praya de fare” (parliamo di una zona naturalistica) e, quindi, abbiamo rinunciato e non siamo andate.] Passiamo alla spiaggia dell’Ilha de Tavira, la spiaggia “NI”. Per arrivarci, bisogna prima arrivare a Tavira e vi sono due possibilità per farlo: gli autobus (un’ora di viaggio per 4,30 euro di biglietto per singola tratta) o i treni (3,15 euro a tratta per 40 minuti di viaggio e il biglietto è possibile farlo a bordo). In entrambi i casi bisogna informarsi prima sugli orari (volevamo andare in treno, ma lo abbiamo “dovuto” prendere al ritorno perché il sabato alcuni treni non passano, come quello della mattina alle 10). Una volta arrivati a Tavira, bisogna raggiungere (a piedi) il molo di partenza delle barche e li potete scegliere tra taxi e ferry boat. Abbiamo scelto il secondo: 1,90 euro a persona per un biglietto di andata e ritorno (sempre circa 40 minuti di viaggio). Tra le tre spiagge viste questa è sicuramente la più attrezzata: arrivati col ferry, si attraversa una pineta passando davanti ad un campeggio e diversi ristoranti fino ad arrivare alla spiaggia lato oceano. Un ombrellone con due lettini costa 13 euro, ma quando prendete l’ombrellone ne pagate 14: l’euro in più serve da cauzione per la targhetta col numero dell’ombrellone che vi viene data e che dovete appendere al gancio dell’ombrellone destinato alla stessa. Quando poi la riportate indietro vi viene ridato l’euro che avete pagato in più.
Tavira: al mare all'Ilha de TaviraLa definisco “NI” perché, per quanto attrezzata con ombrelloni, lettini, bagnini, ristoranti, bar e baracchini (una favola rispetto all’altra, insomma) ha sempre un mare sporco (e non parlo ovviamente delle alghe) e c’era anche una nave cargo che, al largo, stava ripulendo le stive sversando l’acqua sporca in mare. Certo, era al largo ed è una operazione che viene fatta sempre quella di pulire le stive, ed è anche immaginabile che possano sversare acqua in mare. Ma quando lo vedi fare e anche “vicino” la costa con tante persone che lì si fanno il bagno ti “prende a male” e ti passa la voglia di buttarti in acqua.
Tavira: al mare all'Ilha de TaviraUn altro punto a sfavore è il suo sovraffollamento: per darvi un’idea, avete presente le foto delle spiagge della riviera romagnola ad agosto? Ecco, non proprio così, ma quasi! Personalmente, allora resto in Italia e vado davvero in riviera o ad Ostia: affollato per affollato queste sono più vicine!
L’ultima spiaggia che abbiamo provato e di cui vi parlo è quella dell’Ilha deserta. Questa, tra le tre, è sicuramente la migliore (ovviamente secondo la nostra opinione) ed è quella che consiglierei. Prendiamo il ferry boat dallo stesso pontile da dove abbiamo preso quello per la praia di Faro: i biglietti costano 10 euro (andata e ritorno) e il viaggio dura sempre una quarantina di minuti. I biglietti noi li abbiamo acquistati non davanti all’imbarco, ma al piccolo porto della città: circa in Praça D. Francisco Gomes ci sono due strutture/prefabbricati di agenzie che organizzano tour per la laguna di Faro (e dintorni) e uno, che si occupa della spiaggia dell’Ilha deserta, vende anche i biglietti “semplici” per i ferry boat (li riconoscete, i ragazzi dello staff hanno maglietta gialla con scritto proprio Ilha deserta).
Anche questa spiaggia è molto ventosa, in fondo lungo l’oceano è una cosa comune, ma si presenta molto bella già al primo sguardo. Sembra veramente un’isola deserta, se non fosse per il solo ristorante che vi si trova (anche caro. Però alimentato con pannelli solari, punto a strafavore!).
Faro: Ilha desertaQua è possibile affittare ombrellone e due lettini per 20 euro o solo ombrellone per 7 euro (forse anche solo lettini, ma avendo noi preferenza per “solo ombrellone, massimo ombrellone con lettino” devo ammettere di non essermi informata sulla possibilità di prendere solo il lettino. Si può scegliere da soli quale ombrellone scegliere, passerà poi il ragazzo a riscuotere i soldi. Sicuramente questa è la spiaggia migliore tra le tre che abbiamo visto. Ho giusto due consigli che vorrei darvi:
Innanzi tutto procuratevi qualcosa per il pranzo (anche solo della frutta). Una volta arrivati a questa spiaggia, come vi dicevo all’inizio, troverete un solo ristorante (solo ristorante, niente bar) che a quanto pare è molto caro e rischiate, quindi, di venir spennati. C’è un supermercato molto economico davanti la Chiesa do Carmo: piccolo e decisamente molto economico!
Faro: Ilha desertaIl secondo consiglio è di arrivare alla fine del molo una volta scesi dal ferry boat, prima di andare a passare qualche ora sulla spiaggia. La vista è interessante (la foto della spiaggia che vi ho mostrato poco più su l’ho fatta da lì) ed è uno spettacolo vedere la corrente che nasce quando si incontrano le acque dell’oceano e della laguna che, a quel punto, si “combattono” con le loro correnti opposte (su instagram ho caricato un brevissimo video).
Ah, ricordate che l’acqua dell’oceano è freddissima, gelida. Quel freddo a cui ci si abitua perdendo un po’ di sensibilità. Questo freddo associato al vento è decisamente deleterio se siete freddolosi!

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Camilla

Sono Camilla, classe 1987, nata e cresciuta a Roma. Dai miei genitori ho preso la passione smodata per i viaggi: mi piace girare per il mondo, visitare posti nuovi, innamorarmi ogni volta di un qualcosa di quel paese e lasciarci un pezzo di cuore. Ho girato in lungo ed in largo l’Europa, conosco a menadito ogni piccolo angolo ed ogni storia di Londra. Nell’aprile del 2011, ho aperto il mio blog di viaggi.

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